Tre nodi da sciogliere| per il nuovo governo - Live Sicilia

Tre nodi da sciogliere| per il nuovo governo

Sul caso Nelli Scilabra, sul rinnovamento totale della giunta e sugli equilibri tra i partiti non c’è ancora un’intesa. Crocetta oggi da Renzi e domani da Giletti. Poi si cercherà la quadra.

Il rimpasto
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PALERMO – In pochi oggi giurerebbero che lunedì possa essere davvero il giorno della nascita del nuovo governo regionale. I tempi del rimpasto potrebbero allungarsi. Anche se non troppo, vista la sfiducia che incombe all’Ars. Almeno tre sarebbero i principali nodi ancora da sciogliere. Il primo è quello della “misura” del rimpasto, ossia di quanto “nuova” debba essere la giunta. Il Partito democratico spinge per un cambiamento radicale, nel quale l’unica posizione confermata sarebbe quella di Lucia Borsellino, l’unico assessore già indicato da Rosario Crocetta in campagna elettorale. Altri partiti, invece, puntano a confermare i propri assessori. È il caso di Articolo 4, che vuole lasciare al suo posto Paolo Ezechia Reale. E dell’Udc che oggi in direzione ha detto di voler confermare Nico Torrisi e Patrizia Valenti. A meno che, ha detto espressamente Gianpiero D’Alia, la coalizione non opti per la soluzione di un rinnovamento totale, “in quel caso non ci chiameremmo fuori”, ha detto il leader dello scudo crociato. La quadra su questo punto ancora non c’è.

Il secondo nodo è in qualche modo collegato al primo e riguarda specificamente Nelli Scilabra. Che Crocetta vuole tenere in giunta (e con lei anche Calleri). Una scelta che non va giù al Pd. Anche su questo si dovrà trovare una via d’uscita. I Riformisti ne hanno proposta una, quella di una conferma “a tempo”, per permettere all’assessore di terminare di seguire l’iter della riforma. Ma il Pd su questo punto è molto critico. Una conferma della Scilabra, o di altri assessori vicini a Crocetta come Calleri o Stancheris, rischierebbe di far saltare tutto. La proposta di una revisione quasi totale dell’esecutivo, infatti, finirebbe per incagliarsi di fronte a eccezioni che non solo i democratici ma anche altre forze della coalizione considererebbero ingiustificate. E a quel punto, ecco il rischio che ci si ritrovi al punto di partenza.

Terzo punto da approfondire è quello della distribuzione dei posti in giunta alle varie forze politiche. Articolo 4, forte dei suoi undici deputati, ha chiesto una seconda casella. E c’è poi la questione del supertecnico che dovrà andare al Bilancio e sarà scelto di concerto con il governo nazionale. Non è ancora chiaro se questa casella sarà imputata tra le quattro appannaggio del Pd. Anche se in ambienti democratici si da’ quasi per scontato che quell’assessore debba essere considerato fuori dalla quota Pd in giunta. E che debba essere il frutto di una intesa da trovare sul filo diretto tra Palazzo d’Orleans e Palazzo Chigi. Non sembra invece ci siano margini per riaprire la porta del governo a deputati ed ex deputati, malgrado nel Pd qualcuno spingerebbe in quella direzione. Mentre nelle ultime ore si era fatta strada persino l’ipotesi di un’apertura della giunta ai parlamentari, ma non tanto ai cosiddetti “big” quanto a deputati più giovani. Una ipotesi che però non sembra attecchire nella coalizione.

Il confronto va avanti. E non è detto che se ne venga a capo prima del vertice di maggioranza che dovrebbe tenersi lunedì mattina. Crocetta oggi è stato alla Leopolda dove dovrebbe aver incontrato Matteo Renzi. Domani sarà a Roma, per un ritorno negli studi televisivi dell’Arena di Giletti, che spesso lo hanno visto mattatore nella prima fase del suo governo. In serata il governatore tornerà a Palermo. E proseguirà nel lavoro complicato di quadratura del cerchio. Un lavoro nel quale tutti vogliono prendersi tutto il tempo necessario, consapevoli che difficilmente ci sarà spazio per un Crocetta quater.

L’impressione è che la coalizione cammini su un filo molto sottile. Soprattutto se, a prescindere da Crocetta, non maturerà un’intesa tra i partiti soprattutto sul tema del rinnovamento totale della giunta. Oggi in quest’ottica Raciti e Cracolici hanno incontrato D’Alia cercando un asse di ferro sulla linea del rinnovamento totale della giunta. Il rischio che tutto vada a rotoli, con la mozione di sfiducia a Crocetta dietro l’angolo, non è ancora scongiurato.


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