Trenta euro per il dolore | La foto di un maniaco - Live Sicilia

Trenta euro per il dolore | La foto di un maniaco

Riccardo Viti

La foto (all'interno) ci racconta la normalità di una vita ordinaria. Ma chi è veramente Riccardo Viti, l'uomo che ha ucciso Andreea Cristina Zamfir?

La storia di Viti
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FIRENZE- Pareva un uomo tranquillo. La foto mostra un faccione bonario, col mento prominente e quel tipo di grassezza che può ispirare simpatia. Gli piaceva fare soffrire le prostitute, di nascosto. Ma quando ne ha ammazzata una per trenta euro, per soddisfare un bisogno profondo e incontrollabile, Riccardo Viti, fermato per l’omicidio di Andreea Cristina Zamfir, giovane donna romena, ha dovuto ammettere il suo sbaglio. Pure con se stesso e con ciò che ha di più caro. “Sono finito, ho fatto una cazzata”, ha detto alla madre in vestaglia e agli agenti che erano venuti a prenderlo di prima mattina, nell’ora consueta degli arresti e dei blitz.La mamma scarmigliata e incredula gli aveva chiesto con molto senso pratico e tutto l’orrore che possiamo immaginare: “Sei tu il mostro?”.

Una casa ordinaria, in via Locchi a Firenze. Abitata dall’idraulico Viti, dalla moglie e dal figlio di lei. Un appartamento comunicante con quello dei genitori.  I vicini dicono: “Era strano, ma pareva tanto perbene”. Un giudizio che in qualche tratto ricalca la valutazione di giudici e investigatori, nella conferenza stampa di rito: “Viti è l’uomo della porta accanto. Una persona normale che ha un’attività lavorativa,  regolarmente sposato e con un figlio della convivente”.

L’identikit dell’assassino reca dunque tracce di tranquillità domestica. Un hobby innocente: le arti marziali, a dispetto della pancia. Una persona disponibile ad aggiustare i piccoli guasti nelle case dei vicini, accompagnatore indefesso della madre al supermercato. Dietro il tran tran quotidiano, una botola con la sua perversione: fare soffrire, costringere le donne in vendita a giochi sadici. “Ho fatto una cazzata”, stavolta il gioco è scappato di mano. Secondo il pm Paolo Canessa, lo stesso che indagò sui delitti del mostro di Firenze, sulle esecuzioni di coppiette appartate, Viti “si soddisfa sessualmente vedendo soffrire”.

Così si spiegherebbe una serie di episodi analoghi, di incontri con prostitute, culminati nella morte della romena Cristina. Riccardo Viti era un uomo scrupoloso, risparmiava su tutto, anche sui suoi extra. Con la ragazza uccisa sarebbero bastati trenta euro. La crisi c’è per tutti.


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