Trivelle, governo battuto all'Ars | Maggioranza assente - Live Sicilia

Trivelle, governo battuto all’Ars | Maggioranza assente

L'assessore all'Ambiente, Maurizio Croce, aveva dato parere contrario. I deputati del Pd hanno votato a favore.

primo ko per il crocetta-ter
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PALERMO – S’è chiusa con una sonora débacle la prima uscita all’Assemblea regionale del Crocetta ter. Il governo, rappresentato in aula dall’assessore al Territorio Maurizio Croce, ne è uscito con le ossa rotte, così come la maggioranza. L’aula ha approvato due emendamenti, una mozione e due ordini del giorno firmati dai 5stelle e dal centrodestra, respingendo l’unico atto, un subemendamento, presentato dalla deputata Mariella Maggio nel tentativo di salvare il salvabile. Per il Pd in aula erano presenti appena sei deputati, a fronte di un gruppo, il primo all’Ars, che ne conta 19: alla fine Mariella Maggio, Giovanni Panepinto, Fabrizio Ferrandelli, Marika Cirone, Antonella Milazzo e Giuseppe Arancio hanno votato la mozione sulla sospensione delle autorizzazioni per le trivellazioni dopo aver tentato invano di rimediare all’assenza massiccia della maggioranza. Il malumore tra i democratici per le assenze durante la seduta, espresso anche negli interventi in aula con non poco imbarazzo da parte degli stessi deputati, è stato evidente e potrebbe avere strascichi sulla gestione del gruppo parlamentare. Assenti in blocco invece i parlamentari di Articolo 4, del nuovo Psd di Lino Leanza, mentre l’Udc era rappresentato in aula dal solo capogruppo Mimmo Turano, che ha lasciato sala d’Ercole dopo avere provato, anche lui, a rimediare alle assenze di massa della coalizione che sostiene il governo. Per il Pdr, l’unico a prendere la parola è stato Michele Cimino.

Governo e maggioranza, quindi,  battuti all’Assemblea regionale siciliana al loro primo banco di prova dopo la formazione del Crocetta ter. La mozione è stata presentata cinque mesi fa e ha assunto rilievo alla luce dell’art.38 dello ‘Sblocca Italia’ sulle trivellazioni, che secondo gli ambientalisti rischia di creare un “disastro” in Sicilia. Il governo, rappresentato in aula dall’assessore all’Ambiente Maurizio Croce, aveva dato parere contrario ai due emendamenti, con la maggioranza che non ha avuto i numeri nemmeno per sostenere la richiesta di verifica del numero legale, servivano appena quattro voti a supporto; la verifica è avvenuta in un clima da stadio, con i deputati 5stelle che urlavano ‘vergogna … vergogna” dai propri scranni. Subito dopo governo e maggioranza sono stati battuti su un subemendamento che cassava dalla mozione la parte relativa alla sospensione delle autorizzazioni per i permessi già rilasciati, confermando solo lo stop per quelli in essere.

Il deputato del Pd, Giuseppe Arancio, ha richiamato l’aula dal rischio che la sospensione rimetta in discussione il protocollo d’intesa firmato al Mise dal governo Crocetta sulla riqualificazione del Raffineria Eni di Gela. Alla fine l’Ars ha respinto il subemendamento e ha votato a favore della totale sospensione dei permessi. Vana anche la richiesta del deputato del Pd, Giovanni Panepinto, di rinviare la mozione in commissione Ambiente per valutare quale impatto avrà la sospensione di tutte le autorizzazioni. Dopo la sconfitta sugli emendamenti, alcuni deputati del Pd (Giovanni Panepinto, Fabrizio Ferrandelli, Mariella Maggio, Marika Cirone) nelle dichiarazioni di voto hanno espresso il voto favorevole alla mozione. Il capogruppo dell’Udc, Mimmo Turano, dopo aver tentato una mediazione, ha abbandonato l’aula.

L’Ars, quindi, ha approvato la mozione che impegna il governo a sospendere tutte le autorizzazioni di ricerca e prelievo di idrocarburi e di coltivazione di campi geotermici in corso di Via e già rilasciate. Nonostante il parere contrario del governo i deputati del Pd hanno votato a favore della mozione. Via libera dell’aula anche a due ordini del giorno di M5s e Fi, sempre sullo stop alle trivellazioni e alla norma dello ‘Sblocca Italia’, anche in questo caso approvati col parere contrario del governo.

“Il voto con cui l’Assemblea Regionale Siciliana ha detto un chiaro no alle trivellazioni petrolifere nei mari della Sicilia è un grande risultato dei movimenti, dei Comuni e dell’Anci Sicilia, che insieme alle organizzazioni ambientaliste stanno conducendo una battaglia di civiltà e legalità per lo sviluppo sostenibile della Sicilia e contro le speculazioni”, commenta il presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando.

 


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