Truffa aggravata da 500mila euro alla Provincia |Chiesto il giudizio per Danubio, Cannavò e Cutuli - Live Sicilia

Truffa aggravata da 500mila euro alla Provincia |Chiesto il giudizio per Danubio, Cannavò e Cutuli

La Procura guidata da Giovanni Salvi ha chiesto il rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sui rimborsi ai danni della Provincia di Catania.  Il danno ipotizzato dagli inquirenti è di circa 240.000 euro per la posizione del Cannavò, di 170.000 euro per Danubio e di 70.000 euro per Cutuli 

Inchiesta sui rimborsi
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CATANIA – Chiesto il rinvio a giudizio per truffa aggravata nei confronti della Provincia. Questo la richiesta della Procura per tre dei sei consiglieri provinciali coinvolti nell’inchiesta relativa ai rimborsi per i permessi nell’orario lavoro. Lo scorso 8 luglio, a conclusione degli interrogatori effettuati, la Procura di Catania ha infatti chiesto il rinvio per l’acese Gianluca Cannavò, già capogruppo del Pdl e dimessosi a seguito dell’apertura dell’inchiesta, Antonio Danubio, ex capogruppo Udc ed ex aspirante alla carica di primo cittadino di Valverde (ottenuta da Rosario D’Agata) e Sebastiano Cutuli, eletto nell’Udc prima di transitare al Gruppo Misto, nonchè dei rispettivi datori di lavoro.

Sono contestati i reati di truffa aggravata in danno della Provincia Regionale di Catania, per avere attestato rapporti di lavoro inesistenti o compensi per posizioni lavorative diverse da quelle realmente ricoperte, al fine di lucrare il rimborso per permessi retribuiti. Il danno ritenuto dall’ufficio requirente è di circa 240.000 euro per la posizione del Cannavò, di 170.000 euro per Danubio e di 70.000 euro per Cutuli

E’ stata invece richiesta contestualmente l’archiviazione delle posizioni dei consiglieri Antonio Rizzo, Consolato Aiosa e Maurizio Tagliaferro, ed i rispettivi datori di lavoro, nonché quelle dei soci di Gianluca Cannavò, coloro che hanno riferito della falsità del verbale di conferimento dell’alta qualifica dell’ex capogruppo Pdl. L’archiviazione è fondata sul rigoroso esame delle risultanze degli interrogatori, cui gli indagati si sono sottoposti, e delle acquisizioni documentali, relative all’effettivo svolgimento delle funzioni attestate.

 


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