Truffe a società finanziarie | Dieci arresti a Palermo - Live Sicilia

Truffe a società finanziarie | Dieci arresti a Palermo

Due coniugi al vertice dell'organizzazione
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Dieci provvedimenti cautelari sono stati eseguiti dai Carabinieri del Comando provinciale di Palermo nell’ambito di una indagine su una truffa ai danni di alcune societa’ finanziarie. La banda si avvaleva di una schiera di “specialisti”, ognuno con un ruolo ben definito: il “procacciatore”, il “falsario”, il “venditore compiacente”, obbligati dal provvedimento del Gip a restare nei rispettivi comuni di residenza, Palermo e Carini.
Il sistema si serviva di persone in difficolta’ economiche che non avevano in corso protesti ne’ altre pendenze finanziarie, cui veniva proposto di partecipare alla truffa dietro un modesto compenso. Si trattava di acquistare un’auto nuova di piccola o media dimensione, richiedendo un finanziamento. Le societa’ finanziarie venivano tratte in inganno con false garanzie e, talvolta, anche con false indicazioni fornite telefonicamente dai vertici dell’organizzazione, che si spacciavano per parenti degli acquirenti. Le auto venivano poi rivendute a persone in buona fede, mentre le rate accese andavano insolute.
Alla guida dell’organizzazione c’era una coppia, Antonio Messina, 38 anni, e Debora Saiola, 29. Il primo nelle telefonate intercettate dai carabinieri definisce l’organizzazione una “cooperativa”. La compagna si sarebbe occupata dell’istruzione delle pratiche di finanziamento. A loro si sarebbero affiancate volta per volta una serie di altre persone: c’era chi si occupava produrre certificati di pensione per l’invalidita’ civile da fornire a garanzia delle richieste di finanziamento, ma anche chi si occupava di rivendere le auto appena acquistate, e chi si occupava di contattare gli individui con i requisiti necessari per la richiesta di finanziamento. I coniugi sono adesso agli arresti domiciliari.
I militari hanno sequestrato un ingente quantitativo di documenti, cartacei ed in formato elettronico, che ricostruiscono le singole truffe e la contabilita’ della “cooperativa”. L’indagine “Anticipo zero” si e’ anche avvalsa della collaborazione del Ris di Messina.


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