Turismo e cocaina ai professionisti| Mafia, 32 arresti a Palermo I NOMI - Live Sicilia

Turismo e cocaina ai professionisti| Mafia, 32 arresti a Palermo I NOMI

Blitz nel feudo dei fratelli Di Giovanni. VIDEO - LE FOTO DEGLI ARRESTATI

PALERMO – Le sirene delle gazzelle hanno smesso di suonare da poche ore. L’ennesimo blitz dei carabinieri a Porta Nuova  (clicca qui per guardare il video) offre agli investigatori due conferme: il mandamento è il regno dei fratelli Di Giovanni e le famiglie mafiose hanno bisogno di tanti soldi. Soldi che arrivano dalla droga, ma anche da nuove iniziative imprenditoriali legate al turismo e alla distribuzione del caffè. (Clicca qui per guardare le foto di tutti gli arrestati).

Gregorio Di Giovanni

Su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per trentadue persone, di cui una ventina fino a poche ore fa a piede libero. Tra coloro che vengono raggiunti da un nuovo ordine di arresto mentre si trovano già in carcere ci sono i fratelli Gregorio e Tommaso Di Giovanni. Sotto sequestro finisce anche una società che organizza giri turistici per la città a bordo di autobus scoperti.

Il blitz di oggi è la prosecuzione dell’inchiesta che nei mesi scorsi ha scompaginato i piani della nuova cupola di Cosa Nostra. Tra i padrini seduti al tavolo della commissione convocata nel mese di maggio c’era anche Gregorio Di Giovanni, in rappresentanza del mandamento di Porta Nuova. L’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale, guidato dal colonnello Antonio Di Stasio, fotografa il suo ritorno al potere, una volta scarcerato e subito dopo l’arresto del reggente Paolo Calcagno a cui aveva dovuto cedere il bastone del comando durante la sua assenza forzata.

Fino al luglio 2017 Gregorio Di Giovanni ha avuto al suo fianco il fratello Tommaso, scarcerato a fine 2016 per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare in attesa di una sentenza definitiva. Sentenza definitiva che lo ha obbligato a scontare un residuo di tre anni e mezzo di pena. Ora le nuove accuse.

Il procuratore Francesco Lo Voi, l’aggiunto Salvatore De Luca, e i sostituti Amelia Luise e Maurizio Agnello (quest’ultimo nel frattempo è stato nominato aggiunto a Trapani) contestano agli indagati i reati di associazione mafiosa, estorsione e spaccio di droga. Sono due le piazze su cui si sono concentrate le indagini: Zisa e Ballarò. A sovrintendere agli affari della droga sarebbe stato Gaspare Rizzuto. I clienti facevano la fila per comprare cocaina, hashish e marijuana. I carabinieri, come ha rivelato alcuni mesi fa Livesicilia, hanno in mano l’elenco dei consumatori. Ci sono circa duecento nomi di avvocati, medici, liberi professionisti e imprenditori della ristorazione. Di recente sono anche arrivate le dichiarazioni di un pentito. Il canale di approvvigionamento della mafia siciliana resta quello calabrese. I boss palermitani non hanno ancora la forza economica per attivare un ponte diretto con il Sudamerica.

TUTTI I NOMI 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI