I numeri dei consiglieri | Top e flop a Palermo - Live Sicilia

I numeri dei consiglieri | Top e flop a Palermo

A scrutinio completato, ecco chi esce sconfitto dalle urne e chi invece ha sorpreso tutti. Ovvero, i top e i flop di questa tornata elettorale. Nella foto, da in alto a sinistra i top, ovvero Teresa Piccione, Giulio Tantillo, Riccardo Nuti, Edy Tamajo e Francesco Scarpinato; in basso da sinistra invece i flop: Nino Lo Presti, Giuseppe Milillo, Stefano Santoro, Emanuele Lo Porto e Patrizio Lodato.
PALERMO 2012
di
8 min di lettura

Top e flop, chi vince e chi perde. La sfida delle amministrative di Palermo non si gioca solo sul nome del sindaco, ma anche e soprattutto sul rinnovo del consiglio comunale. Un esito che rappresenta un importante termometro per valutare non solo la “salute” dei partiti, ma anche e soprattutto i rapporti di forza interni e il peso dei big che hanno deciso di andare alla conta. A volte con esiti positivi, a volte no.

Quando lo scrutinio è stato completato (600 sezioni su 600),  un dato su tutti emerge con evidenza: parecchi di quelli che fino a qualche anno fa erano considerati i ras del consenso, i “cavalli di razza” dei vari parlamentari regionali e nazionali, sono in caduta libera.

Premesso che i grandi partiti hanno avuto un calo dei consensi e che soprattutto le preferenze sono drasticamente diminuite quasi per tutti (basti pensare che nel 2007 Elio Ficarra, il più votato, aveva incassato 4mila preferenze, stavolta il più votato arriva a 3mila), a testimonianza di una larga fetta di elettorato che si è recata alle urne per indicare solo il voto di lista o per il sindaco o che è rimasta direttamente a casa, il calo è stato generalizzato.

Il più votato è Riccardo Nuti del Movimento cinque stelle con 3288 preferenze, che è stato anche candidato sindaco. Una scelta, quella di mettersi in lista, non isolata fra gli 11 aspiranti alla poltrona di primo cittadino, ma non altrettanto fortunata. Massimo Costa ha totalizzato 816 voti, Marianna Caronia appena 398, Tommaso Dragotto 251, Giuseppe Mauro 52, Gioacchino Basile 34, Marco Priulla 41 e Rossella Accardo 53.

PDL Andiamo ai partiti e cominciamo dal Pdl, che fino a cinque anni fa era padrone assoluto dei consensi. Basti pensare che la sola lista di Forza Italia nel 2007 raccolse il 18% delle preferenze, schizzate al 43% sommando due liste civiche e Alleanza Nazionale. Dopo cinque anni, la percentuale è scesa all’8. Tra i berlusconiani si piazza primo Giulio Tantillo, capogruppo uscente vicino al coordinatore provinciale Francesco Scoma, con 2710 consensi (in calo rispetto ai 3622 della tornata precedente). Seguono Giuseppe Milazzo, fedelissimo dell’ex primo cittadino Diego Cammarata e del presidente del consiglio comunale Alberto Campagna, a 2079 (anche lui in calo rispetto ai 2293 di cinque anni fa) e l’ex assessore Alessandro Anello, vicino a Francesco Cascio, a 1332 (in calo rispetto ai 1992 precedenti). Giovanni Melia, ex consigliere provinciale sostenuto da Dore Misuraca, arriva a 1310. Tra i flop Sebastiano Drago, uomo di Cammarata, con 1183 preferenze (quasi un terzo delle 3200 del 2007) e Leopoldo Piampiano a 968 voti, rispetto ai 1626 di cinque anni fa, oltre a Stefano Santoro (anche lui componente della giunta Cammarata) ad appena 748, lontano ricordo dei 1918 di cinque anni fa. Tra i flop anche l’assessore uscente Raoul Russo (vicino al sindaco di Roma Gianni Alemanno) a 922 voti, rispetto ai 1200 del 2001. Tonfo del colonnello dei carabinieri Giuseppe Milillo, messo capolista direttamente da Renato Schifani, che arriva ad appena 265 voti. Tra i “parenti famosi” il nipote di Guido Lo Porto, Emanuele, arriva ad appena 489 preferenze; Michele Scarfeo, nipote dell’onorevole Marinese, a 812 e Gioacchino Di Matteo, figlio del sindaco di Monreale, a 482. Piccola sorpresa per Domenico Simonetti, farmacista e noto volto televisivo: arriva a 629 preferenze.

PD Lotta serratissima fra i democratici, che con il loro 7% sono i veri sconfitti di questa competizione elettorale. Il Pd crolla rovinosamente e a pagarne le conseguenze sono anche i suoi candidati. Teresa Piccione, consigliere provinciale e fedelissima di Giuseppe Lupo, è la più votata e sinora l’unica sicura dell’elezione, con 1941 preferenze. Al secondo posto Rosario Filoramo, uscente vicino a Pino Apprendi, con 1592 voti (in calo rispetto ai 2507 del 2007) e terzo la vera sorpresa di queste elezioni, il consigliere provinciale Carlo Di Pisa, vicino all’ex ministro Totò Cardinale a 1559. A un tiro di schioppo il vicepresidente uscente del consiglio comunale Salvo Alotta, anche lui dell’area Innovazioni, a 1528. Restando agli uscenti, Vincenzo Tanania, uomo di punta di Antonello Cracolici, si piazza quarto a 1293 e Maurizio Pellegrino, vicino ad Alessandra Siragusa, a 1283. Tra gli uscenti anche Ninni Terminelli, da sempre cracoliciano, arriva a 1195. Ma ad uscirne con le ossa rotte non è solo Cracolici: anche i candidati di Lumia non sfondano. Il medico Pietro Bica si ferma a 224 preferenze e Alessandro Ieni a 408. Masino Lombardo, vicino a Rita Borsellino, non va oltre i 395 voti. Francesco Palazzo, vicino a Davide Faraone, totalizza 718 voti.

UDC I centristi, alla loro prima vera prova dopo la scissione di Saverio Romano, passano il 7%. Tra i top dello scudo crociato troviamo Salvatore Finazzo, dirigente della Sicurtrasport, che arriva a quota 1902 preferenze. A seguire Giulio Cusumano a 1404 voti e Giovanni Lo Cascio, militare dell’aeronautica e consigliere della Terza circoscrizione, a 1260. L’unico consigliere uscente, Salvo Italiano, si ferma a quota 851. Il fratello di Roberto Clemente, Antonino, si deve accontentare di 128 consensi e Geni Groppuso, vicepresidente dell’Amg e vicinissimo a Nino Dina, di 812. Flop per Antonio Piraino, capolista e fratello dell’ex assessore regionale Andrea, fermo a 684.

IDV Il più votato dell’Italia dei Valori è Totò Orlando, che grazie anche all’omonimia con il candidato sindaco colleziona 1544 consensi. Seguono il consigliere uscente Alberto Mangano a 863; Francesco Bertolino, tra i fondatori di AddioPizzo, a 853; gli uscenti Aurelio Scavone e Nadia Spallitta rispettivamente a 843 e 833. Vanno meno bene i consiglieri provinciali Luisa La Colla (744) e Giusy Scafidi (521). Si ferma a 136 voti Salvatore La Vardera, ovvero “Pesciolino”, storico volto del mercato della Vucciria; a 53 Francesco Paolo Santoro, papà di Stefano del Pdl e a 492 Salvo Calò, consigliere uscente eletto con An.

GRANDE SUD Tra i miccicheiani spopola Edy Tamajo, consigliere comunale uscente figlio dell’ex assessore Aristide, che arriva a 2570 voti in leggero calo rispetto ai 2811 del 2007. Andrea Mineo, figlio del deputato regionale Franco, si piazza secondo a 1499. Pino Federico, consigliere provinciale e già presidente di circoscrizione, è a 1154. L’uscente Gerlando Inzerillo si ferma a quota 1053 rispetto ai 1560 di cinque anni fa. Tra i flop il capogruppo uscente Manfredi Agnello, a 312 voti, l’ex assessore provinciale e portavoce del partito Eusebio D’Alì a 678 e l’assessore comunale Miche Pergolizzi a 606. Giovanni Landino, vicino a Michele Cimino, deve accontentarsi di 456 preferenze.

LE LISTE DI FERRANDELLI Nella lista Ora Palermo riesce a confermare grosso modo i suoi voti Antonella Monastra, che passa da 1311 a 1149, mentre Cesare Mattaliano scende da 1143 a 788 dietro alla sorpresa Fabrizio Ferrara a 862. Il consigliere uscente Enzo Di Gaetano si ferma a 481. Nella lista facente capo a Vendola balza agli occhi il flop di Titti De Simone, ex parlamentare nazionale e promotrice del comitato “Per Palermo è ora”, che si ferma a 336. Rimangono a bassa quota anche i rappresentanti del sociale: Giuseppe Armanio, leader dei senzacasa, si ferma a 417 voti; Francesco Paolo Di Giovanni, fondatore del centro Tau della Zisa, a 513 e Tony Pellicane, anche lui a capo di un comitato per il diritto all’abitazione, a 78. Il comico Giuseppe Giambrone non va oltre le 44 preferenze e lo scrittore Augusto Cavadi non oltre le 184.

MPA La lista del governatore Raffaele Lombardo arriva al 7%. L’ex consigliere provinciale Angelo Figuccia guida la lista con 1598 voti; seguono il consigliere provinciale Giovanni Geloso con 1284 e l’uscente Mimmo Russo a 1142, in calo rispetto ai 2228 del 2007. Continuiamo con gli uscenti: Leonardo D’Arrigo si ferma a 811, Filippo Fraccone a 764 e Agostino Genova a 432. Il consigliere provinciale Filippo Carollo, ex Pd, non va oltre i 504 voti e Gaetano Milano non oltre i 505. Pietro Garonna, candidato del deputato nazionale Sandro Oliveri e rappresentante della comunità evangelica, arriva a 994. Stefania Munafò, ex Pdl, totalizza 859 voti.

CANTIERE POPOLARE E AMO PALERMO Nella lista Amo Palermo la vera sorpresa è Francesco Scarpinato, militare con un passato in An, che si piazza primo a 2190 voti. Staccati di molto gli altri. I consiglieri uscenti della Terza circoscrizione Stefano Acqua e Salvatore Adelfio si fermano a 496 e 371 voti, mentre i consiglieri comunali uscenti Giampiero Lombardo e Totò Palma (entrambi prima vicini a Francesco Cascio) a 724 e 816. A 856 si ferma anche Paolo Porzio, consigliere della V circoscrizione. Per il Cantiere Popolare l’ex vicesindaco Pippo Enea non va oltre le 992 preferenze, mentre i più votati sono proprio due ex componenti della giunta Cammarata: Felice Bruscia, a 1632 voti (in calo rispetto ai 3022 del 2007) e Roberto Clemente, a 1286 (cinque anni fa erano stati 2022). Si attesta sui 1114 Giuseppe Bevilacqua, mentre deludono due assessori provinciali in lista: si tratta di Patrizio Lodato, che si ferma a 472 rispetto ai 1489 del 2007 che gli valsero l’elezione, e Massimo Rizzuto a 343. Il collega di giunta Totò Cerra arriva a 824. Il consigliere comunale uscente Orazio Bottiglieri passa dai 1675 del 2007 ai 606 di oggi. Il capogruppo uscente, Doriana Ribaudo, perde poco rispetto alle precedenti elezioni: da 843 a 788 voti. Il consigliere comunale uscente Giovanni Di Maggio, invece, si ferma a 518.

MPS-PALERMO AVVENIRE Nessuna delle due liste a sostegno di Alessandro Aricò si avvicina alla soglia di sbarramento. La prima, Mps, facente capo al deputato regionale Riccardo Savona, vede in testa il consigliere uscente Luigi Di Franco a quota 1277 e a seguire lo stesso Savona a 1048. I consiglieri uscenti Giusto Gennaro e Salvo Mirabile si fermano a 375 e 663. La seconda, Palermo avvenire, nata su input degli assessori regionali Massimo Russo e Gaetano Armao e del deputato regionale Giovanni Greco, vede in testa proprio il figlio di quest’ultimo, Antonino, a 913 voti. Alessandro Calì, ex presidente dell’ordine degli Ingegneri, si ferma a 204 preferenze e il medico Nicola Figlia, protagonista di un comizio alla clinica Orestano alla presenza dell’assessore Russo, a 92. Mariella De Luca, dirigente dell’Asp, arriva a 76 voti, la ginecologa Patrizia Costa a 146 e Roberto Sammarco, presidente degli odontoiatri all’Ordine dei medici e presidente della consulta dei liberi professionisti dell’Enpam, a 92.

FLI A sorpresa, totalizzano più voti i giovani Antonio Rini (1015) e Gaetano Canzoneri (1003) che il deputato nazionale e capolista Nino Lo Presti, che si ferma a 808. Non va meglio a Sebastiano Tusa, a quota 171, o a Luca Insalaco a 492, figlio dell’ex sindaco Giuseppe ucciso dalla mafia.

VOLTI NOTI Totò Borgese, comico candidato nella lista Costa, si ferma a 67 preferenze; il giornalista Salvo Geraci, conduttore televisivo nella lista di Vizzini, a 25. Lo speaker radiofonico Mario Caminita, della lista Ora Palermo, arriva a quota 406. Il giornalista televisivo Massimo Pullara, candidato nell’Idv, ha totalizzato 261 voti.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI