Orlando: "Un candidato del Pd| non lo vota neanche sua sorella" - Live Sicilia

Orlando: “Un candidato del Pd| non lo vota neanche sua sorella”

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando

Intervista a Leoluca Orlando: "Oggi non c'è il governo di Crocetta, c'è il governo del Pd. L'80 per cento dei parenti dei democratici votano per i grillini. Non mi candiderò, ma se il Pd non cambia, la lista dei sindaci ci sarà".

Sindaco Leoluca Orlando, si torna a parlare con insistenza di voto anticipato per le regionali nel 2016. Quanto ci crede lei che si voterà?

“Io ho molte ragioni di dissenso rispetto al ministro Schaeuble ma proprio per differenziarmi da lui ho capito che in certi casi bisogna seguire le sue indicazioni. Se una istituzione nell’attuale congiuntura europea non aggiusta i bilanci non è legittimata a fare scelte. Io in questi due anni e mezzo ho fatto la formica isterica, e oggi il bilancio del Comune di Palermo è a sud di Roma, Roma compresa, il migliore di una grande città. Siamo passati dal 64 per cento di spesa del personale al 44, senza un’ora di sciopero. Abbiamo trovato due aziende fallite che davano lavoro a 4mila persone. Oggi nessuno ha perso il lavoro, e tutte le partecipate hanno utili d’esercizio. Nel 2011 la Città di Palermo ha ricevuto 35mila euro dall’Europa. Abbiamo recuperato in questi due anni 400 milioni di euro. Abbiamo ultimato il tram. Non abbiamo un euro di anticipazione di cassa nonostante il governo regionale a oggi non ci ha ancora accreditato un euro nel 2015. E oggi abbiamo tra il 70 e il 75 per cento di finanza propria…”.

È partito un po’ da lontano. Io le avevo chiesto se secondo lei si vota l’anno prossimo.

“Io sono stato nominato presidente mondiale di ‘Un Habitat Safer Cities’, organismo che raccoglie città di tutto il mondo, perché Palermo è stata considerata un punto di riferimento per la mobilità”.

Palermo? E perché mai?

“Per la mobilità internazionale, con la carta di Palermo che propone il riconoscimento del diritto di circolare. Nessuno può essere condannato a morire dove sono nati i suoi genitori. E poi per la mobilità cittadina”.

Nota a margine: mentre parliamo a Palazzo delle Aquile, la circonvallazione è paralizzata perché ha piovuto e i sottopassaggi sono allagati. Proprio Palermo per la mobilità cittadina? Ma sulla base di cosa?

“Abbiamo la più grande flotta di car sharing, con auto elettriche. Partiremo il mese prossimo col car sharing per disabili. E dal mese prossimo parte il anche il bike Sharing, con oltre 400 bici. Al 31 ottobre saranno completati i lavori delle linee del tram, che può partire non appena il consiglio comunale lo approverà. Abbiamo avuto il riconoscimento Unesco. Nei primi sei mesi abbiamo riconosciuto 65 nuovi bed and breakfast…”.

Sì, ma stavamo parlando di voto anticipato per le regionali.

“Ci arrivo: avendo fatto Schaeuble, sistemando il bilancio, ora possiamo fare sviluppo. Io imputo alla Regione proprio di non aver fatto Schaeuble, perché tutti erano troppo preoccupati di perdere consensi. E parlo di Regione, non dico nemmeno il presidente Crocetta che non mi sembra un uomo libero, ma eterodiretto…”.

Da chi?

“Lo dico, lo dico. Lumia, la Monterosso, la Confindustria antimafiosa. Se alla Regione avessero messo a posto il bilancio avremmo avuto due anni di sacrifici ma poi avremmo raccolto i frutti. Un anno e mezzo fa, preso per pazzo, avevo proposto il commissariamento, e incontrando Crocetta gli dissi che al suo posto lo avrei chiesto io. Se si fosse fatto, lo stesso Crocetta eroicamente poteva pensare di candidarsi e il Partito democratico avrebbe potuto dire il governo Crocetta non è il nostro governo. Oggi però non c’è più il governo Crocetta, oggi c’è il governo del Pd. E preoccupati di garantirsi un gruzzolo di consensi per essere riconfermati deputati regionali non hanno non avuto attenzione al consenso che si costruisce sul risanamento della Sicilia”.

Quindi lei ritiene che sia meglio andare al voto?

“Un anno e mezzo fa abbiamo denunciato come Anci una crisi istituzionale. Non solo politica, finanziaria o economica, ma quella che è diventata una calamità istituzionale. Fuori, le istituzioni siciliane le considerano tamquam non esse. La sistematica impugnativa di leggi regionali proposte dal governo Pd da parte del governo Pd lascia intendere che non c’è niente di politico”.

Ma l’impressione è appunto che ci sia un pezzo di Pd che vuole fare fuori Crocetta. Ed è più che un’impressione…

“Il Pd non c’è più. Renzi ha i quattro vizi capitali della politica italiana: l’eccesso di protagonismo , l’eccesso di leaderismo, la mortificazione e delle assemblee elettive e la sistematica distruzione dei corpi intermedi, tutelati dall’articolo 2 della Costituzione, che non sono solo i sindacati e i comuni, ma anche i partiti. Sta prevalendo il Marchionne-pensiero. Marchionne come imprenditore ha la mia considerazione. Ma siamo alla crisi democratica quando il Marchionne pensiero diventa il pensiero unico delle istituzioni. È lo stesso impianto di Berlusconi. Questo produce effetti di rinculo e di boomerang ancora maggiori di quelli prodotti da Berlusconi. Perché Berlusconi è l’erede di nessuno, il Pd e l’erede delle due più grandi tradizioni politiche italiane, che erano fatte dei così detti mondi vitali. Noi assisteremo a un magma dilagante rispetto al quale l’unica certezza è la contestazione del Movimento 5 Stelle. Bisogna approvare legge che applichi l’articolo 49 della costituzione, il metodo democratico deve stare alla base della vita dei partiti. Sennò abbiamo Verdini, che è l’attuazione parlamentare del Marchionne-pensiero. Ci si alza la mattina e si fonda un partito. Ma se devi parlare col Pd in Sicilia con chi parli?”.

Il Pd in Sicilia ha un segretario, eletto con primarie.

“Che è una persona seria. Ma governa o riduce i danni?”.

E se si votasse davvero l’anno prossimo, che farebbe Leoluca Orlando?

“Prima si vota meglio è. E io prima si vota meno sono interessato. Io finirò di fare il sindaco fino all’ultimo giorno, e mi ricandiderò. Il terrore del Partito democratico è che si voti per le regionali sei mesi prima delle politiche. Se si vota l’anno prossimo in Sicilia è segno che in Italia non si vuole andare al voto prima del 2018”.

Ma il Pd, o aleno una sua parte, vuole andare al voto anticipato per vincere in Sicilia…

“Un candidato che appaia espressione del Pd non ha nemmeno il voto di sua sorella. Ma dove vivono?”.

Allora chi vincerebbe secondo lei?

“Non c’è partita, i grillini”.

E il movimento di Orlando?

“Allora, o c’è un ravvedimento del Pd, che commissaria il partito in Sicilia e va a elezioni, ma in contemporanea fa una legge sul metodo democratico interno ai partiti. Oppure, se il Pd non fa questo, la lista civica non nasce oggi, c’è già. L’80 per cento dei parenti degli esponenti del Pd votano per i grillini. A Palermo non ci sono i grillini perché io ho fatto una lista civica in sostanza”.

E lei pensa che una lista civica possa intercettare voto grillino?

“Ormai si comincia a vedere le difficoltà che hanno i sindaci grillini”.

Ma lei lo sa che tra i democratici qualcuno confida proprio in una sua lista, che potrebbe togliere voti ai 5 Stelle facendo vincere proprio il Pd? Sarebbe una sorta di effetto Miccichè…

“Intanto è una ‘mia’ lista solo nel senso che la sostengo. Prima del maggio 2017 non mi candido io. Quanto all’effetto Miccichè, ma lo capiscono che siamo in un’altra era geologica? Posso dire che io intercetto l’80 per cento di voto del Pd, non solo grillino? Ci sono sindaci di Pd, Udc, Ncd, che possono sostenere un progetto civico di quel tipo”.

Allora questa lista dei sindaci c’è?

“È un’ipotesi, che deve costruirsi e che non c’è ancora. Io come ho detto sarei per il commissariamento del Pd, perché l’esperienza di Fausto Raciti che è una persona civile viene massacrata dai contrasti con i vari gruppi. Ma ci rendiamo conto che siamo in un Paese in cui Razzi e Scilipoti sono i profeti?”.

Ma quando lei parla di metodo democratico nei partiti si riferisce anche alle primarie? No, perché lei le primarie a Palermo le ignorò…

“Ma se non sono governati democraticamente i partiti, le primarie non sono primarie. Queste di Palermo erano primarie?”.

Se davvero si votasse a giugno, il tempo per mettere su un progetto politico come quello di cui lei parla c’è ?

“Non nasce oggi quel progetto, c’è già”.

Insomma, mettiamoci d’accordo: è un’idea o c’è già?

“È nel sentire della gente, dei sindaci, che oggi ti dicono o così o a casa. Se nel Pd non fanno alcune cose sarà inevitabile, con o senza Orlando. Orlando ci sarà, ma come elettore”.


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