ROMA – “E’ giunto il momento che l’Italia si candidi a diventare la meta preferita dei ‘nomadi digitali’”. Lo dice Andrea Cafà , presidente del fondo interprofessionale Fonarcom e dell’associazione di imprese Cifa Italia , di cui fa parte la federazione FederDigital . “Possedere oltre il 70% dei beni artistici e monumentali mondiali favorisce, insieme con il clima, il raggiungimento di questo obiettivo. Molti comuni italiani stanno già lavorando in questo senso, ma serve l’intervento del governo per definire un sistema di tassazione attrattivo (non superiore al 3%) e un sistema di tutele ad hoc per questi freelance”, prosegue il presidente di Cifa.
“Le bellezze naturali e artistiche, lo stile italiano, il buon cibo, un sistema di tassazione conveniente e le dovute tutele – aggiunge Cafà – possono costituire un mix attrattivo per giovani provenienti da tutto il mondo. Il numero dei freelance sta crescendo ovunque. Si tratta di giovani professionisti in possesso di competenze digitali elevate, con culture ed esperienze diverse e, spesso, con buoni stipendi, che possono gestire tempi e obiettivi lavorativi con più flessibilità e maggiore autonomia. D’altro canto, l’Italia ha bisogno di giovani talenti che si cimentino con i nuovi lavori, che arricchiscano il nostro mercato di nuove professionalità, a cominciare dal digitale, generando sviluppo per le nostre imprese e per il Paese in generale”.
“E’ nostro compito creare le condizioni ideali, anche da un punto di vista normativo, per accogliere le persone che scelgono di vivere nel nostro Paese. Pensiamo a un’Italia che sappia attrarre talenti capaci di conciliare nuovi lavori e nuovi modi di lavorare, in un mercato del lavoro in continuo cambiamento, e che sappia creare moderni sistemi di tassazione che generino ricchezza per lo Stato e per i suoi abitanti” conclude il presidente di Fonarcom e di Cifa Italia.