Una piazza dedicata a Cannavò |Ma impazza la polemica sui social - Live Sicilia

Una piazza dedicata a Cannavò |Ma impazza la polemica sui social

Scompare il piazzale Oceania, per anni lasciato all’incuria e alle incursioni dei writers.

CATANIA – La città di Catania ha da oggi una piazza e un monumento dedicati a Candido Cannavò, storico direttore della Gazzetta dello Sport. Il giornale – quello rosa – più letto dagli italiani. Oltre la politica e la cronaca nera. Scompare dunque il piazzale Oceania, per anni lasciato all’incuria e alle incursioni dei writers. Il suo recupero è stato affidato invece a chi la vernice spray la sa utilizzare ai massimi livelli. il compito di “affrescare” lo spazio è andato a Andrea Marusic, coordinato dal direttore dell’Accademia Virgilio Piccari. Il risultato è un ritratto murale tinteggiato di rossoazzurro.

E sui social scatta subito la polemica. Parte dei tifosi del Calcio Catania non hanno ancora perdonato a Cannavò il profilo mantenuto nel 1993 quando la squadra di Massimino fu costretta a ripartire dai piani inferiori del sistema Fgci. Sulla pagina Facebook di Quando saremo tutti nella nord compare l’intervento di Luigi Inzalaco, nipote del presidente scomparso giustappunto il 4 marzo di diciannove anni fa: “La storia la conosciamo tutti. Fallì il tentativo perché i catanesi non sono idioti da prendere in giro. Cannavò al contrario si mosse subito ma contro il Catania. Iniziò una campagna stampa contro il Catania e mio nonno per convincere i catanesi e l’Italia intera ad abbracciare il vano e squallido tentativo di Bianco di creare una società in alternativa al Catania 46”. Anche i consiglieri comunali di Area popolare si schierano contro l’opportunità almeno cromatica dell’iniziativa della giunta, definendola in una nota come “fumosa”

Giuseppe Romano, commissario della Provincia e Mario Ciancio de La Sicilia

“Catania ha un obbligo morale nei confronti di Candido Cannavò, grande giornalista, amato e stimato da diverse generazioni di lettori e ricordato ancora con affetto in tutt’Italia”. Questo è il pensiero del sindaco di Catania Enzo Bianco, assente oggi. Gli onori di casa erano affidati all’assessore allo sport Valentina Scialfa, vergata peraltro con tanto di fascia tricolore. “Questo è il giusto riconoscimento a un figlio di questa città. Mettimola così: lui amava il mare, e in qualche modo così vi ritorna”. Lontani, dunque, gli echi dell’estate del ‘93. E le polemiche di contorno. C’è che Candido Cannavò era un catanese. E la scelta di dedicargli una spazio in città è tuttavia accolta positivamente alla quasi unanimità della popolazione. Insomma, lo spessore del giornalista supera i confini sia locali che professionali. Ricorda la sua generosità Andrea Monti, direttore oggi della Gazzetta, mentre veniva tirato giù il telo con sotto la nuova titolatura. Tra le immagini scolpite nella sua memoria c’è quella legata a quando lo stilista Moschino gli confezionò una giacca con i ritagli del giornale rosa: “Era un uomo sobrio, se la mise in dosso e quello scatto fece il giro del mondo. Ecco, ci piace ricordarlo col sorriso. Quello era sempre il suo volto”.

Arriva anche il plauso di Assostampa. “Grazie al Comune di Catania, alla Fondazione Cannavò e alla Gazzetta dello sport per questa iniziativa che rivaluta una parte trascurata del centro cittadino e la dedica ad un giornalista che deve essere motivo d’orgoglio per la categoria e per la città. Cannavò è stato il grandissimo direttore di uno dei quotidiani più venduti in Italia, oltre che, negli ultimi anni della sua attività, scrittore sensibile con grande attenzione ai problemi sociali”, ha dichiarato il segretario provinciale Daniele Lo Porto.

 


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