Turista a cavalcioni sulla statua di Camilleri, lo scatto diventa virale

Una turista a cavalcioni|sulla statua di Camilleri

Commenti

    Sono d’accordo col Sindaco. Se vado in Russia e mi metto a cavalcioni della statua di Stalin mi mandano in Siberia.

    Occorre rispetto per i monumenti,tutto qui.troppo affetto ed effusioni possono danneggiarli.almeno sembra una bella ragazza .è come quando fans scatenati assaltano divi dello spettacolo…

    Mi sembra un bello scatto….. francamente innoquo

    Il maestro ne sarebbe felice !

    Occorre rispetto per i monumenti,tutto qui.troppo affetto ed effusioni possono danneggiarli.almeno sembra una bella ragazza .è come quando fans scatenati assaltano divi dello spettacolo…rischiando di mandarli all ospedale se non fosse per le guardie del corpo
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    Chi da piccolo, a Palermo, non s’è messo a cavalcioni sui leoni del Teatro Massimo? Il tema è un altro: perché una statua a Camilleri? Per il suo successo? Scrive Victor Hugo: “ciò che si chiama successo è cosa orrida per la sua somiglianza con il merito, e inganna gli uomini. Per la folla, la riuscita ha quasi lo stesso aspetto della supremazia. Il successo, questo sosia del talento, inganna anche la storia.”.

    Confessatelo, a chi non piacerebbe avere una bionda così sul collo……

    non esprimo, tranne lo sdegno, perchè non vorrei essere offensivo ne volgare nei confronti di una persona che comunque con il gesto mostra poca sensibilità

    Lo sappiamo: viviamo in un tempo in cui ognuno si ritiene il massimo esperto di qualunque disciplina, di qualunque settore. E lo è in obbedienza al proprio metro di giudizio e quindi senza il dubbio che vi possa essere qualcun altro che abbia le risorse mentali e cognitive per saperne di più. Non ne farò il nome poiché non ne sono autorizzato, ma ieri sera, colui che è conosciuto come tra i più accreditati critici letterari italiani, in riferimento a Camilleri mi ha scritto: “Era un paranoico mitomane (i suoi racconti biografici lo dimostrano) con una qualche capacità di narratore, che da vecchio ha fatto fessi tutti (quasi tutti), buona notte”. Certo, è un giudizio molto duro, che esclude il “successo” di una serie televisiva molto amata, ma figlia di altri (regista e sceneggiatori – Francesco Bruni su tutti – e interpreti).

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Purtroppo per molti il fine pena dovrebbe essere "mai", a prescindere dal reato per cui si è stati condannati. Di fatto è così e Cuffaro ne è la prova tangibile, ma ci sono tanti altri che non hanno i riflettori puntati addosso che, pur avendo scontato e pagato in termini di libertà personale ed economici, vengono visti come reietti della società (di solito da chi ne ha combinate di peggio). Quando ci sarà consapevolezza collettiva che, una volta pagato per gli errori commessi si è riabilitati, allora potremo definirci un paese civile.

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