"Una volta ero come voi| Voglio un'altra chance" - Live Sicilia

“Una volta ero come voi| Voglio un’altra chance”

Questa è la storia di Giovanni. Un senza fissa dimora, un'anima sola che vive tra i vagoni letto della stazione. Oggi cerca un riscatto. Vuole vivere una vita degna di essere chiamata così.

LA STORIA Del senzatetto GIOVANNI
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PALERMO – Tra le anime che si recano al centro San Camillo de Lellis per chiedere aiuto, tra i tanti cuori che hanno bisogno di essere ascoltati, abbiamo conosciuto Giovanni.

È entrato nella stanza in cui ci siamo fermati a chiacchierare con Marina Scardavi con una domanda semplice: una sigaretta. Solo un modo per iniziare un approccio, prima della vera richiesta. Una richiesta che lascia senza parole e con un nodo alla gola.

Giovanni vive per strada da un anno e tre mesi. È un senza fissa dimora. Ma lui una casa l’aveva. E aveva anche un lavoro. Ha iniziato a lavorare a 25 anni, vendendo panini con le panelle a Valdesi, nella borgata marinara di Mondello. Nel frattempo ha studiato, si è diplomato, per diventare un tecnico dentista. Ma un giorno ha perso tutto.

“Ho bisogno di un aiuto – dice, rivolgendosi alla dottoressa Scardavi. Volevo chiederti se puoi parlare con mio fratello per dirgli di ospitarmi da lui. Io gli darei 120 euro al mese per pagare il condominio e contribuire ad alcune spese. Ho vissuto per un periodo in casa sua ma non lavoravo. Ero caduto in depressione e mi ha mandato via. Oggi sto meglio. Ho trovato la forza. Ho conosciuto la strada. E ora che so che significa vivere in questo modo. Posso affrontare la strada di giorno. Ma ho bisogno di un posto in cui dormire. Mio fratello è celibe, vive da solo. Ho bisogno solo di avere un letto caldo dalle 22 alle 7 del mattino. Mi basta questo”.

Uscendo dal centro Giovanni era lì. I suoi occhi chiedevano soltanto di essere guardati, ascoltati: “Marina fa tanto per noi – esordisce – è sempre pronta ad aiutarci. È una persona in gamba. Viene sempre ad aiutarci alla stazione”.

Giovanni ci racconta che vive tra i freddi vagoni della stazione centrale: “Entro alla stazione, percorro tutti i binari, ne scelgo uno nel deposito dei treni e vado a dormire là. A volte trovo coperte e cuscini. O anche bicchieri d’acqua”, ci racconta. “Alla stazione ci sono drogati – continua Giovanni, abbassando lo sguardo – chi pretende soldi tutto il giorno, chi vuole sempre sigarette e si arrabbia se non gliene dai. Io reagisco quando è necessario, ma ho dovuto imparare a immedesimarmi e a essere uno di loro”.

Ma Giovanni vuole riscattarsi. Vuole un’altra possibilità: “Sono disposto a lavorare – dice – e provo ad arrangiarmi come posso. Faccio il posteggiatore, pur essendo un ex meccanico dentista. Non chiedo molto: solo di vivere una vita normale, conoscere una ragazza che mi voglia bene. Ho bisogno di ricevere amore. E di darne. Tutto qui”.


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