Undici partiti hanno siglato, nella prefettura di Catania, il Codice di autoregolamentazione per le candidature, escludendo quindi sin dalle prossime tornate elettorali candidati coinvolti in procedimenti giudiziari riconducibili alla criminalità organizzata. Il protocollo ‘antimafia’, uno dei primi in Italia del genere, è stato firmato da Pd, Pdl, Fli, Udc, Api, Mpa, Sel, Idv, Responsabili, Rifondazione Comunista, Comunisti italiani. Il protocollo sulle ‘liste pulite’ impegna i partiti a non presentare e sostenere alle elezioni amministrative candidati nei cui confronti sia stato emesso decreto che dispone il giudizio, che siano stati condannati anche con sentenza non definitiva o per i quali sia stata emessa misura cautelare personale non revocata né annullata.
Il Codice, in particolare, esclude dalle liste candidati coinvolti in reati di mafia, estorsione, usura, riciclaggio, traffico illegale di rifiuti, reati patrimoniali come la turbativa nelle gare d’appalto o persone interdette dall’esercizio di pubbliche funzioni.
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