Stamattina è arrivato in una Palermo bagnata dalla pioggia al cinema Rouge et Noir, Walter Veltroni, per presentare il documentario, da lui scritto e diretto, “Ora tocca a noi”, e far conoscere agli studenti la storia e il coraggio di Pio La Torre, il segretario del Partito comunista ucciso da Cosa nostra il 30 aprile di 40 anni fa.
L’iniziativa è stata promossa dal centro studi Pio La Torre, in sala e in videocollegamento gli studenti delle scuole e delle carceri che hanno aderito al progetto educativo antimafia con un confronto tra i ragazzi e il regista, insieme al procuratore della Repubblica di Palermo, Maurizio De Lucia, e a Vito Lo Monaco, presidente emerito del Centro, entrambi intervistati da Veltroni.
“Conoscevo Pio personalmente e gli volevo molto bene – spiega Veltroni – la parte che mi ha più affascinato è stata la sua infanzia: figlio di una famiglia di braccianti, fin da piccolo Pio si è impuntato per poter studiare, quella citazione è anche una sollecitazione a non considerare la mafia che spara di meno rispetto ad allora, a raccogliere il suo testimone e un invito a non smettere. La mafia finirà prima o poi come diceva Falcone è un fenomeno umano, nel corso di questi anni per il lavoro della magistratura, delle forze dell’ordine e della Società civile il peso della mafia non è più paragonabile agli anni in cui Pio è stato ucciso ed è questo il segno che se si continua in questo senso il fenomeno della mafia può essere combattuto”.
Nel docufilm materiale d’archivio, interviste originali, ricostruzioni, testimonianze di chi ha conosciuto La Torre si alternano alle immagini che ripercorrono gli anni dell’infanzia e quelli dell’impegno nel Pci e in Parlamento, come nel vibrante discorso dopo l’omicidio di Piersanti Mattarella.
A interpretare Giuseppina Zacco, moglie di Pio La Torre, è l’attrice palermitana Silvia Francese, nipote del giornalista Mario Francese, assassinato a Palermo da Leoluca Bagarella la sera del 26 gennaio del 1979.
Il docufilm andrà in onda il 16 dicembre alle 21.25 su Raitre.