Vertenza Pfizer, soluzione lontana: il "rammarico" di Confindustria - Live Sicilia

Vertenza Pfizer, soluzione lontana: il “rammarico” di Confindustria

L'associazione degli industriali di Catania sulla chiusura del tavolo con l'azienda.
LICENZIAMENTI
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CATANIA – “Profondo rammarico” per l’esito negativo dell’incontro di ieri tra Pfizer e le sigle sindacali. Lo esprime Confindustria Catania in una nota diffusa alla stampa. “Confindustria – prosegue il comunicato – si è spesa per un dialogo utile a valutare e condividere tutti i possibili strumenti e percorsi a sostegno dei lavoratori coinvolti dalla procedura” di licenziamento. Cioè 130 persone in servizio nello stabilimento della Zona industriale a cui a inizio febbraio è stato comunicato di essere “in esubero.

“Strumenti e percorsi di incentivazione economica che l’azienda, nel corso dell’ultimo incontro, ha tentato di esporre”. In aggiunta alla possibilità di trasferimento nel polo produttivo di Ascoli di 50 lavoratori. Proposte ulteriori che sono state definite “improbabili” dai sindacati e che sono state rimandate al mittente, con l’accusa per l’azienda di non avere un piano industriale legato al sito del capoluogo etneo.

“L’azienda ha sempre affermato e ribadito l’intenzione di non volere disinvestire sullo stabilimento di Catania – prosegue la nota dell’associazione degli industriali, in difesa di Pfizer – E anzi ha informato istituzioni e controparte sindacale del piano di investimenti del triennio 2022-2024“. Cioè i 27 milioni di euro, giudicati insufficienti dai lavoratori. Il piano, aggiunge Confindustria, “verosimilmente sarà oggetto di ulteriori revisioni incrementali qualora i continui monitoraggi aziendali lo rendessero necessario”.

L’associazione degli imprenditori passa poi all’attacco e contesta la decisione delle sigle sindacali di non sottoscrivere il verbale della riunione, dopo dieci ore di confronto. Per poi tornare conciliante. “Consapevoli della complessità del processo di riorganizzazione che sta riguardando la nostra associata (Pfizer, ndr), siamo certi che quella della concertazione rappresenti la strada maestra da seguire per tentare di gestire, nel modo meno traumatico possibile, la vicenda”. La speranza dei confindustriali è che il dialogo continui, anche se in altre sedi.

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