Viaggi e spese di rappresentanza | I tagli fanno virtuosa Palermo - Live Sicilia

Viaggi e spese di rappresentanza | I tagli fanno virtuosa Palermo

Palazzo delle Aquile

Leoluca Orlando non gode di una carta di credito “istituzionale” e non esiste nemmeno, contrariamente a quanto accade altrove, un fondo per spese del sindaco. Nel bilancio esiste un capitolo di generiche spese di rappresentanza dell’ente decurtato in 6 anni dell’80 per cento. Per il 2015 impegnati poco meno di 113mila euro.

Palazzo delle Aquile
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PALERMO – Nessuna carta di credito intestata al sindaco di Palermo, nessun capitolo di bilancio per spese di rappresentanza del primo cittadino, un taglio dell’80 per cento dal 2009 a oggi sui costi sostenuti da Palazzo delle Aquile in questo campo. Dopo l’esplosione del caso-Marino, il sindaco di Roma costretto alle dimissioni dalle polemiche suscitate da alcune spese di rappresentanza ritenute non giustificabili, nel capoluogo siciliano si dicono assolutamente tranquilli.

A Palermo, infatti, il Professore non gode di alcuna carta di credito “istituzionale” e non esiste nemmeno, contrariamente a quanto accade altrove, un fondo per spese di rappresentanza del sindaco da cui solitamente si attinge con discrezionalità. Nel bilancio della quinta città d’Italia esiste, semmai, un capitolo di generiche spese di rappresentanza dell’ente che, per effetto della spending review, è stato decurtato in sei anni dell’80 per cento. La manovra di previsione 2015, che deve ancora essere approvata in consiglio, riporta una cifra secca, cioè 112.974,34 euro per finanziare ogni spesa: dai biglietti da visita ai catering, dai convegni alle mostre, dalla pubblicità alle relazioni pubbliche.

“Noi seguiamo rigidamente le procedure di legge – spiegano dal Comune – ricorriamo ai bandi di gara e, per importi minori, al mercato elettronico. Qualora non sia possibile, perché non ci sono ditte interessate o disponibili, si ricorre al cottimo fiduciario che prevede il confronto fra più ditte. Solo nei casi di importi veramente modesti si chiama direttamente una ditta, anche se si adotta comunque una rotazione”.

Il Comune per il 2015 ha impegnato a priori circa 20 mila euro per i catering, di cui la metà per quelli minori, 10 mila euro per i service, 2 mila euro per il noleggio di pullman, 5 mila euro per le ospitalità alberghiere e 5 mila euro per addobbi floreali di ogni tipo. Da questi capitoli si attinge man mano che si decidono gli interventi.

Nel 2015, per esempio, sono stati spesi circa 2 mila euro per acquistare i biglietti aerei per due manifestazioni: “Earth Day” (18-19 aprile) e “Vocine Nuove per Castrocaro (10-13 aprile), questi ultimi in favore di una piccola concorrente palermitana la cui famiglia non poteva permettersi il viaggio. Le spese per il convegno “Io sono persona”, tra biglietti aerei, hotel e servizi vari, sono costati 12.400 euro; il catering per 50 persone per la giornata del dialogo interculturale e interreligioso del 26 maggio 1.402 euro. Nel 2014 per un pranzo per 20 persone alla Gam, in occasione dell’iniziativa Manifesta 2018, sono stati spesi 1000 euro; 1.041 per l’acquisto di bandiere e drappi; 3.315 euro, iva inclusa, per un cocktail rinforzato offerto a Villa Niscemi per il congresso di angiologia.

Ma le spese di rappresentanza del 2014 comprendono veramente di tutto: dai 110 euro per una camera di albergo in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria a Gino Strada ai 1.645,29 euro per un pranzo per 30 persone a Villa Niscemi, passando per la ristorazione presso l’albergo Palazzo Brunaccini costata 240 euro iva inclusa, le fiaccole e le magliette per la giornata mondiale dell’autismo (1.488 e 682 euro) e coppe e targhe varie per poche centinaia di euro, fino ai 726 euro spesi nel 2013 per il noleggio di 120 sedie per la conferenza stampa di presentazione di Italia-Bulgaria e ai 2.500 euro per portare a Palermo, nell’ambito di “Un campione per amico”, gli atleti Adriano Panatta, Andrea Lucchetta, Francesco Graziani e Jury Chechi.

L’ex Provincia di Palermo, ormai commissariata, ha invece azzerato da tempo il capitolo di spesa senza più ripristinarlo.


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