Vigilanza nei presidi sanitari |Dura nota di Vendemmia - Live Sicilia

Vigilanza nei presidi sanitari |Dura nota di Vendemmia

La presa di posizione del sindacato di polizia.

CATANIA – La sicurezza cittadina in mano al Prefetto ? Un vertice per un piano coordinato di controllo degli ospedali ?? Ci chiediamo ma è così difficile ammettere di aver commesso qualche errore e magari si torna indietro e si rivede cosa fare in una città sempre più aggredita dalla delinquenza ? Dopo le prime aggressioni negli ospedali è stato deciso di impiantare telefoni e telecamere e, in quel momento, il Siap criticò la decisione, poiché ne telefoni ne telecamere fermano l’arroganza dei delinquenti. La Questura, sempre più impegnata negli ormai sistematici sbarchi al porto, ha investito in questo fronte più risorse, privandole al sistema di controllo dei commissariati di quartiere che oltretutto dovrebbero assicurare la vigilanza dei presidi ospedalieri. Questi sono gli aspetti più evidenti. Il Siap ha invito una nota al Ministero dell’Interno per contestare ed interrompere la decisione del Questore di Catania che a decorrere il mese di gennaio, ha destinato risorse economiche, di uomini e di mezzi per servizi non attinenti la sicurezza dei cittadini. Infatti, con un provvedimento “inconsueto” circa 300 poliziotti saranno impiegati in turni di lavoro, per un totale di circa 8.000 ore al mese, solo per eseguire fotocopie di documentazione contabile. Un provvedimento che non ha precedenti e appare assolutamente illogico in una città che ha evidenti problemi di sicurezza, oltre al contesto in cui si opera di allarme terrorismo. Nessun rinforzo e nessuna misura di implementazione dei presidi cittadini ne di controllo del territorio ma solo una disposizione che impiega i poliziotti catanesi a fare “fotocopie”. Il Sindacato critica aspramente questa decisione, sia per l’attività richiesta al personale di polizia, non impiegandolo per la sicurezza delle città e dei cittadini, funzione per cui è preparato e formato, sia per lo spreco di denaro pubblico per un servizio non utile alla sicurezza della collettività.

 


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