Zamparini: "Cederei il club domani | Mercato? Potrei prendere Cassano" - Live Sicilia

Zamparini: “Cederei il club domani | Mercato? Potrei prendere Cassano”

Dichiarazioni importanti da parte del patron rosanero alla vigilia della sfida che opporrà il Palermo al Torino. Si dice disposto a vendere la società ma non prima di avere alle proprie dipendenze il talento di Bari. Così sul match in programma all'Olimpico: "Le squadre si equivalgono, Cairo è un amico".

PALERMO – Maurizio Zamparini a tutto campo. Il presidente del Palermo, alla vigilia della sfida contro il Torino, analizza nel dettaglio quella che potrebbe essere una gara cruciale per il prosieguo della stagione rosanero. Secondo il numero uno del club di viale del Fante, le formazioni di Iachini e di Ventura “sono due squadre che si equivalgono. Il calcio è strano per questo: Genoa e Sampdoria sono in alto in classifica, ma non sono più forti di Palermo e Torino. I granata arriveranno ben più avanti di noi in campionato. Perché conosco Ventura: come allenatore l’ho inventato io, a Venezia. E’ molto bravo: lo avevo mandato via, ma l’ho poi richiamato. E Cairo sta lavorando bene”.

Zamparini, inoltre, ammette che con il proprietario dei piemontesi si è instaurato un buon rapporto: “Siamo amici. Si era un po’ offeso durante le elezioni del presidente federale – spiega a Tuttosport -. La Juve e la Roma spingevano per Albertini. Lo vorrei come consulente di calcio, però non come presidente federale. Io avrei scelto un super manager fuori dal mondo del pallone”. Al presidente granata, però, l’imprenditore friulano muove una critica: “L’errore è stato depauperare il Torino, che aveva un gioco con Cerci e Immobile, e mettere Ventura nella condizione di dover ripartire da capo. Per esempio, Iachini mette in campo gli stessi dell’anno scorso, quando il mio Palermo era in B: eppure di giocatori ne ho comprati”.

E a proposito del rapporto con il proprio tecnico, Zamparini ammette: “Con lui ho un rapporto diverso rispetto agli altri allenatori. Era il mio capitano da giocatore a Venezia, con Novellino in panchina: come tecnico l’ho inventato io. C’è un rapporto affettivo con Iachini, lo sento tutti i giorni: lo sgrido anche. Se i giornali lo esaltano e lui si insuperbisce, io gli tiro le orecchie. E’ una persona seria e perbene. Come Ventura. Lo hanno fatto incazzare, Giampiero. L’adrenalina fa brutti scherzi dopo un gol all’ultimo tiro nel derby: al suo posto io avrei fatto anche peggio”.

Il presidente del Palermo, poi, esprime il proprio parere sull’utilizzo della tecnologia, ammettendo di essere favorevole: “Ma Uefa e Fifa non la metteranno mai. Perché perderebbero potere. E non potrebbero più condizionare i grandi eventi. Lo stato di salute del nostro calcio è figlio della mancanza di valori del nostro Paese. Il problema è la depravazione delle istituzioni, eppure se la prendono sempre con le società, che sono l’unica parte sana del calcio. Non lo farei mai, però se fossi io il presidente della Lega calcio butterei per aria tutto e risolverei le cose in dieci giorni. Non c’è nulla da inventare. Basta copiare. Dal modello inglese, per esempio. Anche per quanto riguarda la violenza negli stadi e per la cultura sportiva, che loro hanno e noi no. Sogno a Palermo, se andrò avanti come presidente, uno stadio di proprietà senza barriere: adesso vige uno Stato di polizia. Se per ottenere la sicurezza rinunci anche a un minimo di libertà, non avrai né una né l’altra”.

Dopodiché spazio alle considerazioni sul mercato oramai alle porte. E il patron rosanero propone un paragone lusinghiero per Dybala: “Tra Dybala e Immobile c’è la stessa differenza che c’è tra Messi e Vieri. Dybala è ai livelli di Aguero, forse ancora meglio. E’ un fuoriclasse. Cairo dalla cessione di Immobile ha incassato bene, come io quando ho venduto Amauri: A Palermo era il miglior centravanti in Italia. Come è esploso Dybala? Con il coraggio di credere nei giovani. Poi io ne capisco, prima di prendere un calciatore lo valuto e lo approvo. Anche con Sabatini era così: lui è stato il mio ds che più capiva di pallone”.

Si affronta anche il tema degli ex rosanero ora alla corte di Ventura. Così su Amauri: “La Juve gli ha fatto male. Ora deve essere sostenuto dalla squadra. Anche Quagliarella ha bisogno di ricevere palloni, non andarseli a prendere”. Su Glik e Darmian: “Nel calcio e nella vita non ho mai avuto rimpianti. Andato via Sabatini, Glik e Darmian erano chiusi dalla concorrenza”. C’è spazio anche per un consiglio all’amico Cairo: “Se Cairo prende Ilicic, sistema la squadra. E’ il giocatore più forte tecnicamente che ha la Fiorentina.  Ilicic vale Cerci. E’ un trequartista che ha gli occhi dietro la testa, manda in rete gli altri: è uno di classe. Nel Toro ora non ci sono aspiranti fuoriclasse, ma buoni giocatori”.

Zamparini, inoltre, smentisce di essere stato interessato all’acquisto del Torino: “Mai pensato al club granata, anche se Torino è una bella piazza. E poi io sono stanco. Venderei il Palermo domani mattina, ma solo a qualcuno con i soldi e che ci tenga per davvero”. Il patron, in chiusura d’intervista, lancia un’indiscrezione che potrebbe ingolosire i tifosi del Palermo: “Cassano lo prenderei io. Potrei essere un buon papà”.


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