Zamparini, promessa rosanero: |"Lascerò solo per Champions" - Live Sicilia

Zamparini, promessa rosanero: |”Lascerò solo per Champions”

Il presidente traccia un bilancio della sua esperienza alla guida del Palermo, con cui va a iniziare il quattordicesimo campionato dopo i 15 anni in quel di Venezia. Una promessa alla città: quella di lasciare solo a chi sarà in grado di rilanciare ulteriormente il club.

PALERMO – Il countdown è ormai agli sgoccioli. Il campionato di Serie A è iniziato e il Palermo si appresta a scendere in campo per il proprio esordio, in quella che sarà la seconda stagione consecutiva nel massimo torneo. Un’emozione, quella del primo giorno di “scuola”, che il presidente Maurizio Zamparini prova ormai da oltre trent’anni, come racconta lo stesso patron a “la Repubblica”: “Sono stato a capo del Venezia per quindici anni. Con il rosanero questo è il quattordicesimo. Ma ci sono da aggiungere gli anni con il Pordenone. Io sono nato su un campo di calcio nel vero senso della parola. Il cortile della mia casa a Sevegliano era attiguo al campo del paese mentre la cucina si affacciava proprio sul terreno di gioco. Dai 4 ai 18 anni ho sempre giocato a pallone sino alla prima categoria”. Una passione, quella del calcio, che ha visto Zamparini tra i personaggi principali nel campionato italiano: “In trent‘anni, tra Venezia e Palermo, ho perso almeno trecento milioni di euro. A Palermo non è più il tempo del primo Zamparini che aveva grandi possibilità economiche, che ha portato il Venezia dalla C2 alla serie A e il Palermo dalla serie B all’Europa. Adesso, con le risorse che mi sono rimaste, punto a creare posti di lavoro, a dare impulso all’economia con le mie aziende”.

Un investimento a perdere, che però quest’anno è tornato ad essere redditizio. Zamparini è fiducioso per la chiusura del bilancio, che dovrebbe rivedere i rosa in attivo grazie anche alle plusvalenze create con le cessioni di Dybala e Belotti: “Lo scorso anno abbiamo chiuso con un bilancio in passivo di 27 milioni, quest’anno chiuderemo con un più 2,5 e con la possibilità di investire sul mercato. Avevamo diciotto milioni da investire e abbiamo provato a prendere Defrel e Araujo”, ammette Zamparini, che non nega invece gli atavici problemi con le autorità locali per la costruzione del nuovo stadio: “Non lo farò più. Avevo trovato investitori per realizzare delle opere vicino lo stadio. Ne avevo parlato con l’associazione dei costruttori della provincia di Palermo e con le cooperative. Avremmo creato posti di lavoro e invece mi hanno dato dello speculatore. Fare lo stadio è un percorso impossibile nella Palermo di oggi. Io ho 74 anni e non 25. Sono stanco”.

Una bacchettata a chi non ha sostenuto i suoi progetti per il Palermo, economicamente e non. Anche i tifosi, la cui presenza negli ultimi anni ha registrato un evidente calo, non sono esenti da critiche: “A Palermo mi aspettavo qualcosa di più da parte della piazza, soprattutto a livello di abbonamenti e presenze allo stadio. Ma siamo in crisi noi imprenditori, e sono in crisi anche le famiglie”. Non certo un rimprovero, soprattutto ricordando i tempi passati al Venezia: “A Venezia non si poteva fare calcio, era qualcosa da folli”. Ben diversa, invece, la situazione vissuta nella piazza palermitana: “Hanno un quoziente di cultura e intelligenza molto elevato. Però ci sono cose che non mi piacciono. La cultura del sospetto, per esempio. Vivere a Palermo per certi aspetti non è facile, ma per molti altri è bellissimo. A Palermo adoro andare al mercato. Trovo i prodotti migliori del mondo. Il luogo del mio cuore è il santuario su Monte Pellegrino. Quando vado da Santa Rosalia sto benissimo. È un posto pieno di energia positiva. Mi piace anche Mondello, ma in inverno. Il mio centro commerciale? Sono molto contento perché va bene e i palermitani ne vanno orgogliosi nonostante lo stato voglia farmelo chiudere: mi hanno presentato cartelle esattoriali per trenta milioni di euro”.

A Palermo, dunque, va ancora tutto bene. I problemi non mancano, ma Zamparini continua a tirare avanti con la sua società. Non è comunque da escludere un futuro diverso per il Palermo, con nuovi soci e nuove ambizioni. Per questo motivo, il patron friulano prosegue la “caccia” a nuovi investitori per rendere il Palermo una società di alto livello all’interno del calcio italiano ed europeo: “Nei giorni scorsi ero a Londra e ho incaricato un’agenzia di trovare degli investitori interessati al Palermo. Non voglio il rimborso di quello che ho speso, ma non lascio il Palermo in mano a quattro sfigati. Voglio dedicarmi alle mie aziende e dare la squadra a chi la possa portare in Champions”.


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