Romano sfida Casini: "Intesa col Pdl" - Live Sicilia

Romano sfida Casini: “Intesa col Pdl”

Il "risiko" parlamentare
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Dice al Corriere che “sulla mia tomba sarà scritto ‘non cambiò mai bandiera’” ma si schiera contro il suo segretario, Pierferdinando Casini. Saverio Romano, capo dell’Udc in Sicilia, mister “centomila preferenze” come viene chiamato nel suo partito, boccia il terzo polo con i finiani e promette che “la Sicilia non accetterà mai” un accordo col Pd e con Bersani. Secondo lui, infatti, l’unica strada è l’alleanza con il Pdl. “Il premier non deve dimettersi affatto. Fino a due giorni fa lo diceva anche Casini – dice al Corriere – quindi non sono io che ho cambiato linea”. Quando gli si fa notare che non è la prima volta che prende posizioni diverse dal segretario nazionale, Romano ironizza: “Sono un recidivo, l’unica voce fuori dal coro. In questo sistema ci vuole coraggio a dire quello che si pensa, ma il mio pensiero nell’Udc è condiviso dalla maggioranza di dirigenti ed elettori siciliani”.

Il sospetto, alimentato dalle voci, è che i rappresentanti dell’Udc siciliano possano staccarsi dalla “casa-madre” Udc e votare con la maggioranza parlamentare. “Noi siamo un’opposizione repubblicana e abbiamo votato più volte con il governo, che deve durare tutta la legislatura. E se Berlusconi si ravvede sulle alleanze questo tema deve essere discusso dentro l’Udc. Speriamo che il congresso ci sia quanto prima” risponde Romano che dice ‘no’ a Fini, “su tanti temi non la pensa come noi”.

L’Udc siciliana finira nel Pdl? “Io non dico queste cose per la forza d’urto del mio consenso – puntualizza Romano – ma perché sono convinto che Casini non può regalare Berlusconi e il suo elettorato a Bossi. E Cuffaro – di cui Romano è considerato erede, almeno in termini di voti raccolti – ha smentito di essere ispiratore di strategie”. Poi affonda il colpo contro il segretario nazionale: “Sono preoccupato per le posizioni confuse che ha preso sulla giustizia, dalle intercettazioni al voto sulla fiducia  al sottosegretario Caliendo. Non possiamo ammainare la bandiera del garantismo votando come il Pd per utilità tattica. E’ un avviso ai naviganti il mio”.

Infine si arriva dritto al punto, Berlusconi potrebbe aver offerto la poltrona di governatore della Sicilia per assicurarsi il consenso dell’Udc siciliano. “La mia carriera politica non ha prezzo – risponde Romano – non sono a caccia di incarichi prestigiosi. Ringrazio di chi mi apprezza ma guardo all’oggi. In Sicilia c’è un presidente che si chiama Lombardo e il cui governo ha dato esiti disastrosi – conclude – se non è capace di governare dia la parola agli elettori”.


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