Orrori, delusioni e speranze |Un anno di informazione a Catania - Live Sicilia

Orrori, delusioni e speranze |Un anno di informazione a Catania

Il racconto giornalistico.

dodici mesi targati 2014
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5 min di lettura

CATANIA – 2014, 365 giorni di informazione. Racchiudere un anno di notizie in poche righe è come scattare una fotografia fuori fuoco, ma noi ci proviamo ugualmente. Ogni fatto accaduto, ogni voce ascoltata, ogni fatto ha impresso il suo marchio nella storia di questo territorio.

Quello appena trascorso è un anno di orrori e tragedie. Catania si è vestita a lutto il 23 ottobre, in piazza Cutelli il tronco di una palma si è staccato ed ha colpito in testa uccidendola una donna, Patrizia Scalora. Tutto davanti agli occhi della figlia.

Sparatorie e accoltellamenti non sono mancati in questi mesi targati 2014. Le prime strade macchiate di sangue sono quelle di Biancavilla: Agatino Bivona è crivellato di colpi una sera di gennaio. Per gli inquirenti è un omicidio di mafia: la vittima sarebbe un affiliato del clan Toscano Mazzaglia. E 48 ore nuovo agguato, sempre a Biancavilla, Nicola Gioco è ucciso da alcuni sicari. Trascorrono pochi mesi e nel triangolo della morte si torna a sparare a giugno: Turi Paddeda, Salvatore Leanza è stato ammazzato in macchina alle 7 del mattino, le pallottole arrivano anche alla moglie. Per il boss degli “Aleruzzo- Assinnata” è stato organizzato anche un corteo funebre, con tanto di feretro portato a spalla a Paternò. A novembre è Adrano il teatro di un nuovo agguato mortale: Maurizio Maccarrone è freddato mentre esce di casa.

Ed è la tragedia di San Giovanni La Punta che trafigge cuore e anima: ingiustificabile l’atto di un padre che uccide nel sonno la propria bambina. Un miracolo che sia viva la sorella. Un coltello in piena estate ha trafitto più volte il corpo della 12enne: Roberto Russo è stato arrestato per omicidio.

A Catania ci sono due gialli ancora irrisolti: quello del delitto del 7 gennaio al Cimitero. Qualcuno ha fracassato il cranio di Maria Concetta Velardi con un masso. Mentre Giuseppe D’Arrigo è stato trovato con un coltello conficcato in gola a fine maggio nella sua casa di Picanello. Risolto in poche ore l’assassinio della giovane belpassese Veronica Valenti, accoltellata da un senegalese a pochi passi dalla stazione. E’ di pochi giorni fa la notizia di una rissa finita nel sangue: Massimo Sessa è stato colpito con un fendente a pochi passi dal centro. In due sono finiti in manette.

E anche le strade catanesi sono state protagoniste di nuove tragedie: tanti, troppi incidenti. Indimenticabile il sorriso dei due giovani fidanzati di Paternò: i cuori di Veronica Castro e Antonino Virgillito hanno cessato di battere dopo il violento impatto nella famigerata 121. Era il 12 Agosto. E’ l’11 ottobre invece quando il Viale Mario Rapisardi di Catania diventa la tomba di Angela Campagna. Fatale lo scontro frontale con un Suv.

E nei fatti di cronaca, non si può omettere l’aggressione al ciclista Emilio Lo Savio durante l’iniziativa “lungomare liberato”. Tafferugli che hanno reso incandescente anche il clima tra commercianti e amministrazione.

E non si possono tralasciare nel racconto del 2014 le lettere di minacce al sindaco Enzo Bianco: che è stato anche vittima di un’aggressione. Un colpo al volto nei pressi della sua abitazione.

Funestata dal maltempo la provincia di Catania. Due trombe d’aria hanno danneggiato Acireale, Aci Castello, Aci Catena, Misterbianco e Catania. Il neo eletto sindaco Roberto Barbagallo ha dovuto affrontare un’emergenza dai numeri catastrofici, tanto che la città dei cento campanili è stata sede di una giunta straordinaria di Crocetta.

Nel 2014 sono tre i catanesi che conquistano Strasburgo: Giovanni La Via, Michela Giuffrida e Salvo Pogliese. E non ci sono solo le Europee a chiamare alle urne i catanesi ma anche le amministrative. Si è votato ad Aci Castello, Motta Sant’Anastasia, Ragalna, Zafferana Etnea e Acireale.

E’ un anno di lotte sociali, di vertenze “storiche” ancora irrisolte, di nuovi licenziamenti. Mirmex, Acciaierie di Sicilia, Teatro Stabile, Teatro Bellini, Micron, Multiservizi. Queste sono solo alcune delle aziende e degli enti in piena crisi. Le piazze si riempiono di striscioni e la richiesta è quella di avere un lavoro, ma oggi sembra una chimera per tutti. E la disoccupazione giovanile raggiunge percentuali record a Catania, così come le saracinesche abbassate aumentano con un ritmo crescente. Una nota positiva nell’ambito economico, la vendita della Perla Jonica di Acireale. Su questo investimento ci sono grosse speranze, soprattutto occupazionali e di ritorni turistici.

2014 al Palazzo di Giustizia. Le aule del Tribunale etneo sono state protagoniste di questi lunghi dodici mesi, ma tra tutte è la condanna a Raffaele Lombardo che ha acceso i riflettori della stampa su piazza Verga. Il Gup Marina Rizza ha condanna a sei anni di carcere l’ex governatore della Sicilia. L’ombra della mafia su un altro uomo simbolo delle istituzioni siciliane.

E sul fronte investigativo si registra l’arresto di Domenico Proto, il numero uno della Oikos è finito ai domiciliari per corruzione. La prefettura ha commissariato la società che gestisce la discarica di Motta Sant’Anastasia. Discarica protagonista di lotte e scontri anche politici di cittadini e amministratori di Misterbianco e Motta.

Catania al centro della visibiltà nazionale. Palazzo degli Elefanti tirato a lucido per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e l’ Assemblea Nato. Fatti raccontati in diretta. Durante la visita dell’ex sindaco di Firenze, non sono mancati momenti di tensione in piazza Duomo. Catania è stata la sede scelta per l’evento culturale Panorama D’Italia.

Il 2014 è anche l’anno delle vittorie e delle conquiste. Lorenzo Fragola vince il talent show di Sky X Factor. La transgender Vittoria ottiene il libretto universitario con il nome “Agnese”, un passo avanti fondamentale nella lotta alla discriminazione sessuale. Una “vittoria” che si è aggiunta a quella del registro delle unioni civili approvata in seno al Consiglio Comunale di Catania.

Anno da dimenticare per i tifosi rossoazzurri: il Catania del presidente Nino Pulvirenti retrocede in serie B.

 

 


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