L'Akragas e il settore giovanile |Vigneri: "Campo palestra di vita" - Live Sicilia

L’Akragas e il settore giovanile |Vigneri: “Campo palestra di vita”

Il tecnico dei Giovanissimi biancazzurri illustra la filosofia che sta dietro la crescita dei piccoli Giganti.

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AGRIGENTO – La prima squadra che vola verso una tranquilla salvezza e un settore giovanile che cresce passo dopo passo. A partire dalla Berretti sino a giungere alla formazione Giovanissimi. È la struttura snella di un’Akragas che conosce uno dei momenti più alti della sua storia, con il raggiungimento della Lega Pro e una contestuale attenzione dedicata ai ragazzi. Una famiglia nella famiglia coordinata dal responsabile Giovanni Sorce, vecchia conoscenza del calcio siciliano protagonista del miracolo Licata e con trascorsi nel Palermo, nel Messina e nel Marsala. Sul campo i calciatori in erba sono sottoposti alle cure dei tecnici, chiamati a scovare i campioni del futuro pur avendo come mission principale quella di trasmettere i valori sani dello sport.

Giuseppe Vigneri, allenatore dei Giovanissimi del Gigante, chiarisce qual è il percorso seguito dai ragazzi biancazzurri: “Non esiste una formula magica in grado di assicurare crescita e successi, dipende sempre da ciò che ciascun allenatore propone e persegue. Personalmente ritengo sia fondamentale non dimenticare mai che si tratta di ragazzi e, proprio per questo, bisogna calibrare certi atteggiamenti e anche il modo di approcciarsi. Sotto il profilo atletico, cerco di lavorare quasi esclusivamente con la palla e a carico naturale, dal momento che si tratta di adolescenti in via di sviluppo psico-fisico. A livello tattico ho cercato fin da subito di dettare dei principi in fase di possesso e non possesso, in modo da avere le idee chiare in ogni situazione di gioco. Altro aspetto da curare è quello della tecnica: sono numerosi gli esercizi svolti nelle sedute di allenamento”.

Acquisire esperienza per conoscere sempre meglio le dinamiche di un match, pronte a cambiare anche per un semplice episodio. Vigneri, in tal senso, è piuttosto chiaro: “È fondamentale abituare il giovane calciatore a osservare, interpretare e attuare la migliore soluzione possibile a seconda del contesto. In altre parole, è necessaria una didattica in grado di rendere il ragazzo un soggetto pensante. Più soggetti pensanti fanno una squadra, ecco perché il gruppo è fondamentale. Dico sempre ai miei calciatori che il pronome ‘io’ quando si parla della squadra va dimenticato. Formare un gruppo forte e unito significa avere ragazzi pronti a rispettarsi, ad aiutarsi in campo e fuori, a vincere e perdere tutti insieme. Per questo motivo tendo ad avere una gestione serena del gruppo, pongo regole che vanno rispettate, ma evitando terrorismo e, soprattutto, mettendo in conto la possibilità di sbagliare. Perché solo sbagliando si può imparare qualcosa”.

Lo sport con un risvolto etico, per trasmettere valori da seguire anche al di fuori del rettangolo di gioco. Una filosofia sposata con convinzione da Vigneri: “Credo che lo sport sia la migliore “palestra” di vita – afferma il tecnico –, il calcio può e deve essere un momento educativo decisivo per un ragazzino e noi tecnici abbiamo un ruolo fondamentale. Oltre a insegnare calcio, dobbiamo saper insegnare a vivere. Trasmettere non solo dettami calcistici, ma anche di vita è possibile, il punto non è questo. Il tema è avere la nobiltà d’animo e la capacità pedagogica per donare ai ragazzi quei valori fondamentali e che li accompagneranno nel loro percorso da uomini”.

Elementi da cui partire per costruire un’Akragas giovane e vincente: “Voglio ringraziare la società e il direttore Giovanni Sorce per avermi concesso questa possibilità, nonché il dirigente accompagnatore Francesco Fiorica per l’amore con cui si dedica a me e ai ragazzi. Siamo al primo anno di professionismo – chiarisce Vigneri – in una categoria altamente competitiva e difficile, basti pensare che i nostri avversari si chiamano Napoli, Palermo, Crotone. Questa è la stagione in cui stiamo gettando le basi, abbiamo iniziato un percorso da zero fra tante difficoltà, in primis la carenza di strutture adeguate. Al di là dei risultati, la crescita c’è stata ed è evidente. Adesso siamo pronti a un gran finale di stagione, galvanizzati dal successo per 2-0 ottenuto domenica scorsa sul campo del Matera”.


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