Rottamazione, il vademecum |"Non sempre è scelta conveniente" - Live Sicilia

Rottamazione, il vademecum |”Non sempre è scelta conveniente”

Lo afferma il presidente di Riscossione Sicilia. Il parere dei professionisti del settore.

Legge di Stabilità 2016
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CATANIA – Rottamazione, Condono Equitalia 2017, Legge di Stabilità 2016 e Riscossione Sicilia. Sono le parole chiave che possono aiutare a capire in cosa consiste esattamente la rottamazione delle cartelle che sono state notificate ai contribuenti dal 2000 a dicembre 2016. E capire anche in quali casi è utile applicare la rottamazione oppure no. Cominciamo col dire che “la rottamazione delle cartelle esattoriali venne annunciata dal premier senza che ci fosse, ancora, un provvedimento scritto”, ci ha spiegato Antonio Fiumefreddo presidente di Riscossione Sicilia. “Solo dopo la rottamazione venne messa nero su bianco nella Legge di Stabilità che fu approvata con la fiducia”. Non è un dettaglio da niente visto che la fiducia impose l’approvazione della Legge così com’era senza la possibilità di valutare gli emendamenti e correggere le imperfezioni. Perché di cose che non vanno, in questa rottamazione ce ne sono diverse. Ma procediamo con ordine.

La rottamazione, o Condono Equitalia 2017, dovrebbe consentire di azzerare i debiti col fisco per le cartelle che sono state emesse da Equitalia, Agenzia delle Entrate, Inps, Inail, Enti Locali dal 2000 a dicembre 2016. Una sorta di sconto che eliminerebbe in tutto o in parte interessi, more e sanzioni per far pagare, a chi deve, solo il netto. O quasi. 

Rottamazione e regole

Il condono può essere richiesto da tutti: contribuenti, imprese, società e professionisti. L’istanza va presentata entro il 31 marzo 2017. In Sicilia si presenta a Riscossione Sicilia.
Entro il 31 maggio 2017 Riscossione Sicilia risponderà ai contribuenti indicando quali istanze sono state ammesse, le scadenze, le date di pagamento e gli importi;
Entro luglio 2017 il contribuente potrà decidere se aderire o meno alla rottamazione;
Il debito potrà essere rateizzato in un massimo di 5 rate che inizieranno da luglio/settembre 2017;
Entro dicembre 2017 dovrà essere versato il 70% dell’importo totale dovuto;
Entro settembre 2018 dovrà essere completato il pagamento del 30% rimanente. Solo due le rate massime previste per il 2018. 

I debitori possono estinguere il debito avvalendosi della definizione agevolata corrispondendo quanto dovuto a titolo di capitale e di interessi iscritti a ruolo, nonché di aggio, diritti di notifica della cartella di pagamento ed eventualmente di spese esecutive. La definizione agevolata può riguardare soltanto i carichi inclusi in ruoli, affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2016. Inoltre, l’eventuale rateizzazione accordata prevederà il pagamento di interessi in misura del 4,5% annuo.

Affinché la rottamazione produca effetto è necessario che il debitore assuma l’impegno a rinunciare ai giudizi pendenti relativi ai carichi che intende definire. La rottamazione è comunque esclusa per le risorse proprie dell’Unione Europea, i recuperi degli Aiuti di Stato considerati illegittimi dall’UE, i crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei Conti; alla luce dell’orientamento assunto dalla Corte Costituzionale con l’ordinanza 433/2004, relativa all’art. 12 L. 289/2002, le multe, le ammende e le sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna.

A oggi in Sicilia sono state presentate quasi 21.000 istanze di rottamazione. La nostra è la terza regione per richieste dopo Lombardia e Veneto. Bisogna aggiungere che si sta discutendo sulla possibilità di prorogare la scadenza del 31 marzo 2017. 

Presentazione delle istanze

La domanda di condono può essere presentata allo sportello di Riscossione Sicilia o tramite il sito www.riscossionesicilia.it, dopo essersi registrati e chiedendo prima un estratto di ruolo che consente di vedere quali sono le pendenze. I modelli da compilare e presentare si possono scaricare dal sito. Chiunque – privati, imprese, professionisti – può richiedere la registrazione sul sito di Riscossione Sicilia per accedere alla propria situazione debitoria. Dalle ore 13 di ieri, e grazie a una segnalazione fatta dall’autore di questo articolo, la domanda di richiesta del pin – che prima poteva essere inoltrata solo tramite fax – può essere inviata tramite posta elettronica.

Per il momento, ma ci sono novità previste già dalla prossima settimana, ciò che si può visualizzare sul proprio profilo all’interno di Riscossione Sicilia sono gli importi dovuti senza ulteriori specifiche. Per avere contezza esatta del debito bisogna recarsi, fisicamente, negli uffici e chiedere l’estratto di ruolo. Ma anche per questo aspetto pare che già in primavera ci saranno novità. 

Rottamazione quando e per cosa conviene 

La rottamazione è utile ma non in tutti i casi. Lo è di certo per le tasse per le quali è previsto un regime sanzionatorio talmente grave per cui si va anche al raddoppio della tassa, bolli auto e tasse sugli immobili rientrano in questa categoria. In altri casi, “per le tasse sul reddito come Irpef e altro – spiega Fiumefreddo – non conviene chiedere la rottamazione alla luce del fatto che il regime che si sta per applicare prevede tempi di pagamento più veloci”.

In tutto questo pesa enormemente la modalità di pagamento prevista dalla rottamazione che avrebbe dovuto aiutare il cittadino corretto a risanare i propri debiti senza trovarsi di fronte l’incubo di dover pagare il 70% in tempi davvero irrisori. Giusto per semplificare, ci possono essere cartelle di centomila euro, al netto dello sconto sulle sanzioni, che se rottamate imporranno il pagamento di 70mila euro entro il prossimo dicembre. Una rateizzazione assurda “che il sistema italiano – continua Fiumefreddo – pagherà a caro prezzo, ma chi subirà i disagi maggiori sono i pensionati e le piccole imprese che vivono in una difficoltà effettiva pur volendo mettersi in regola. Chi fa di tutto per pagare subisce i disagi maggiori. Alla luce di una crisi reale in cui viviamo, si sarebbe dovuta prevedere una rateizzazione almeno a cinque anni per consentire alle imprese di respirare e al fisco di incassare. Anche perché – ribadisce Fiumefreddo – chi non ha potuto pagare non è un evasore. I veri evasori sono quelli che fanno il botto e scappano, sono quelli che non possiedono nulla e che mai hanno pagato. Agli altri, invece, pignoriamo lo stipendio, blocchiamo il mandato della Pubblica Amministrazione e gli ipotechiamo la casa. Questa rottamazione non porterà tutti i soldi sperati e qualunque concorso a premi fa incassare più di qualunque riscossione. Non dimentichiamo che il sistema della riscossione in Italia – conclude Fiumefreddo – costa otto miliardi a fronte di due, forse due e mezzo che entrano”.

La visione dei professionisti

Commercialisti e consulenti del lavoro hanno, per ovvi motivi professionali, corsie preferenziali di contatto con Riscossione Sicilia e anche se il sito non funziona per tutto e non sempre allo stesso modo, rappresenta un valido strumento. “Ciò che, però, non funziona assolutamente e che rientra appieno nello strumento della rottamazione – ci dice Guido Sciacca presidente Ancl (Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro) Catania – è la possibilità di avere le relate di notifica insieme all’estratto di ruolo. Si tratta di un documento importantissimo che rappresenta lo storico di quanto inviato, e notificato al contribuente, per singola cartella. Tramite la relata è possibile vedere se le cartelle sono state notificate correttamente, se sono quindi esigibili o meno e consente l’attivazione dei meccanismi di difesa, totale e globale, del contribuente. La relata di notifica – sottolinea Guido Sciacca – Serit Sicilia non la produce né ai privati né ai professionisti”.

Ma il problema non sembra essere solo questo. “Un’altra beffa ancora più ridicola di questa rottamazione – precisa Sciacca – è che si stanno spendendo soldi pubblici per attivare un meccanismo che ti informa, tramite sms, che devi pagare la rata in scadenza. Questo, tradotto, è un accesso a dati privati sia di rete telefonica sia dei conti correnti bancari che diventano accessibili anche alla possibilità di essere bloccati – conclude Sciacca – per di più senza oneri aggiuntivi. Se questa è libertà io forse non ho capito alcuni passaggi dei nostri padri costituenti”.

 

 


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