"Il Ponte sullo Stretto? Lavori partiranno grazie alla Lega"

“Il Ponte sullo Stretto?|Lavori partiranno grazie alla Lega”

"Dopo 30 anni di chiacchiere"
SALVINI A CATANIA
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CATANIA – “Viviamo un momento di sospensione della democrazia. Vi do la mia parola: non permetteremo a questi signori di tirare a campare per due anni”. Nonostante il processo, Matteo Salvini cerca di dare una direzione ai leghisti che si sono dati appuntamento a Catania per stingersi attorno al proprio leader che domani andrà in tribunale per difendersi dall’accusa di sequestro di persona circa la vicenda Gregoretti. Parla davanti a un piazzale pieno soltanto a metà. Nonostante gli effetti ottici del distanziamento sociale e le tante bandiere tricolore, il dialogo pubblico con Maria Giovanna Maglie non si risolve in un bagno di folla.

Il movimento

“Processate anche me” è lo slogan dell’evento. La Sicilia però risponde soltanto in parte alla chiamata del Capitano, benché la fitta agenda di eventi al chiuso oggi abbia fatto registrare una netta impennata rispetto alla giornata di ieri. L’obiettivo è già puntato a domani e a quanto accadrà al Palazzo di Giustizia. Ma non solo. Oltre al processo, da Catania dovrà partire la fotografia della rinnovata unità del centrodestra, soprattutto dopo i sassolini post elezioni regionali. La presenza di Meloni e Tajani servirà a replicare quel “patto del fico d’india” invocato da Gianfranco Micciché parlando stamani dal meeting leghista.

“No al muro contro muro”

Salvini guarda intanto al futuro e immagina il possibile ritorno al governo assieme a Forza Italia e Fratelli d’Italia: “Una delle prime riforme da fare – ha detto a Maglie – è la riforma della giustizia perché senza una giustizia rapida e veloce gli investitori stranieri se ne vanno. Probabilmente il centrodestra ha sbagliato perché ha scelto il muro contro muro. Qui bisogna fare le cose insieme. Rasserenare il clima tra politica e giustizia”.

Il Ponte

Insomma, nonostante le grane giudiziarie, Salvini non vuole seguire la narrazione che ha segnato l’esperienza il ventennio berlusconiano. Intanto immagina l’opera che dovrebbe segnare il rilancio del Mezzogiorno: “Il Ponte sullo Stretto? Dopo trent’anni di chiacchiere, nel nome dell’efficienza, della velocità, dell’ingegneria e della bellezza, penso che grazie alla testardaggine della Lega, siciliani e italiani vedranno partire questo piccolo grande miracolo”. 

Col rosario in tasca

Che notte sarà quella del leader del Carroccio? “Stanotte dormirò sereno, c’è qui la mia compagna. Il rosario ce l’ho in tasca, ma lo tengo per me. Sarei preoccupato se avessi la coscienza sporca, ma ho fatto solo il mio dovere”. Ammette però che “questo 3 ottobre me lo ricorderò comunque vada”.


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