+++ MORTO GIGI PROIETTI+++

Morto il grande Gigi Proietti, grazie per la leggerezza e i sorrisi

Lutto nel mondo dello spettacolo per la morte del grande attore.

E’ morto il grande Gigi Proietti, aveva ottant’anni. L’Ansa ci informa che era ricoverato da giorni in una clinica romana per accertamenti e che era stato colpito da un grave scompenso cardiaco. Da subito le sue condizioni erano apparse molto serie. E mentre diamo la notizia, si presenta la mancanza con il suo carico doloroso, perché Proietti era il sorriso, era la leggerezza, da sempre indispensabile. E perché era un uomo gentile, perbene, una persona buona. Sospettiamo che le cose andassero di pari passo: la bontà e il talento.

L’annuncio della famiglia

‘Nelle prime ore del mattino – spiegano i familiari – è venuto a mancare all’affetto della sua famiglia Gigi Proietti. Ne danno l’annuncio Sagitta, Susanna e Carlotta. Nelle prossime ore daremo comunicazione delle esequie’. Cioè, la compagna di una vita: Sagitta e le figlie Susanna e Carlotta, perché il suo mondo era semplice, irrobustito dagli affetti. Era il mondo di un uomo che per tutti era un geniale mattatore e poi, una volta chiusa alle spalle la porta di casa, sapeva essere un padre amorevole e un compagno di viaggio affettuoso. Sembra scontato: ma non è da tutti.

I mille volti di un mito

Un grande attore e un grandissimo personaggio, capace di diventare una presenza familiare, di entrare nelle case delle persone, senza mai abusare, con l’aria di chi chiede ‘permesso’. Una gradazione dell’arte comica e della commedia rarissima, che non ‘spanciava mai’, che non ricorreva all’effettaccio, perché faceva ridere con il suo semplice manifestarsi. E poi un affetto catalizzato in ogni occasione, come se fosse un parente: il fratello, il padre, lo zio e poi il nonno che veniva a fare visita. Si era fatto strada con i musical, con il cabaret, con la risata brillante. Aveva cominciato da ragazzo, aveva praticato anche la radio con il suo multiforme talento. Si era spinto fino ai film e alla televisione per un successo che non finirà mai.

Le scene memorabili

Appena ieri in tv c’era ‘Febbre da cavallo’ (1976), una tenera regia per finale. E chi può mai dimenticare la sorte della povera Margherita che è ‘M… e tale resterà’. Ognuno ha nel suo cuore una scena memorabile. Prodigi di una persona garbata con se stessa che, in una recente intervista, aveva confessato la sua spiritosa coabitazione con l’età che avanza e con i capelli bianchi.
Oggi, Proietti avrebbe compiuto ottanta primavere ed era il primo a ironizzare sulla sua nascita nel giorno dei morti, ma chissà come sta scherzando adesso con la sua morte, mentre in Paradiso si ride. Pare già di sentirlo che parla con gli angeli: “Dunque, er cavaliere bianco, er cavaliere nero…”. Chissà se lassù si possono dire le parolacce. Almeno una, dai…


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