"Autonomia? A Draghi chiediamo più infrastrutture" - Live Sicilia

“Autonomia? A Draghi chiediamo più infrastrutture”

Musumeci: "Da trent'anni restiamo inchiodati in coda alla classifiche delle regioni italiane"
LA RICORRENZA
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PALERMO – “Come possiamo investire sulla nostra natura di ‘Regione speciale’ per tentare di recuperare parte del tempo perduto nei decenni passati e ‘inventare’ una strategia di crescita e di sviluppo, libera da ogni sciocco rivendicazionismo? Tutti gli osservatori economici ci dicono che, da soli, i settori produttivi tradizionali non bastano a far decollare il nostro Pil: da trent’anni restiamo inchiodati in coda alla classifiche delle regioni italiane. Il limite che ci portiamo dietro come una zavorra e’ la condizione di marginalita’ e perifericita’ della Sicilia rispetto all’Europa”. E’ uno dei passaggi dell’intervento del presidente della Regione Nello Musumeci, pubblicato oggi dal quotidiano La Sicilia, in occasione del settantacinquesimo anniversario dello Statuto Siciliano, che ieri e’ stato ricordato – scrive il Governatore – “con la sobrieta’ che il momento impone”.

“Per superarlo serve ritagliarci una nuova ‘centralita” nel bacino mediterraneo – continua Musumeci – avere l’ambizione di candidarci ad essere la piattaforma logistica di quell’area, tornata ad essere luogo di transito e di scambi. Per farlo servono alla Sicilia quelle infrastrutture strategiche che lo Stato ha solo promesso e che Palermo con poca convinzione ha sollecitato. Opere che facciano muovere velocemente persone e merci. Al governo Draghi, come ai precedenti, non chiediamo solidarieta’, ne’ gesti di carita’, ma la dotazione di infrastrutture capaci di rendere appetibile ed attrattiva la nostra Isola agli investitori. Tutto il resto lo faremo noi siciliani”.

Il presidente della Regione affronta poi il tema dei costi legati alla insularita’: “Ci costa oltre sei miliardi l’anno, abbiamo il diritto di chiedere il collegamento stabile nello Stretto? Se i nostri treni viaggiano a 80 chilometri l’ora e’ giustificato chiedere l’alta velocita’ anche da noi? Per avviare tale strategia – aggiunge Musumeci – non servono contrapposizioni con Roma o con Bruxelles, ma una interlocuzione istituzionale alimentata da sano realismo”. (ITALPRESS) 


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