"Se non paghi ti mando persone dello Zen", nella rete dell'usuraia

“Se non paghi ti mando persone dello Zen”, nella rete dell’usuraia

Così una donna si sarebbe rivolta alle vittime. Richiesta di rinvio a giudizio

PALERMO – Si va dai 300 euro prestati ad un tunisino ai 15.000 euro concessi a due donne. Sono 12 le presunte vittime di usura per altrettanti episodi contestati a Gilda Giglia, 67 anni, di Palermo.

Il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Vincenzo Amico hanno chiesto il rinvio a giudizio della donna. L’udienza preliminare è stata già fissata dal giudice Maria Cristina Sala.

Secondo la ricostruzione della Procura, gli interessi si attestavano intorno al 25, 30%. Alla donna si sarebbero rivolte persone in condizioni economiche disperate, dopo avere tentato invano di accedere al credito regolare.


All’imputata che vive nella zona dei Cantieri navali viene anche contestato un episodio di tentata estorsione. Avrebbe inseguito una donna per farsi consegnare 100 euro appena prelevati all’ufficio postale per estinguere il debito contratto dal figlio.

“Mi devi dare i soldi, non ti finisce bene, se non paghi ti mando persone dello Zen e poi vedi come ti va a finire”, avrebbe urlato per strada la donna all’indirizzo della vittima.

Gli episodi contestati sarebbero iniziati nel 2015 per andare avanti fino al 2019. Per un primo episodio Giglia è già stata condannata a 2 anni e il giudice per l’udienza preliminari Cristina Lo Bue ha disposto la confisca di una serie di beni. Dopo quell’episodio si sono fatte avanti altre presunte vittime.


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