Sicilia, record italiano di contagi: si balla nelle disco abusive - Live Sicilia

Sicilia, record italiano di contagi: si balla nelle disco abusive

Il paradosso dell'isola col boom di positivi e decessi causati dal coronavirus

PALERMO – In Sicilia, col boom di contagi e un numero di decessi sovrapponibile ai picchi di ciascuna delle tre ondate della pandemia, si balla nelle discoteche abusive, da Palermo a Catania.

L’allerta l’ha lanciata un infettivologo molto noto, Pino Liberti, commissario anticovid catanese, intervistato da LiveSicilia proprio nel giorno in cui la Sicilia raggiunge, con la metà dei tamponi eseguiti, il doppio dei contagi della Lombardia, regione che ha il doppio degli abitanti.

I dati del tracciamento

Analizzando i dati del tracciamento, Liberti ha ricostruito che i contagi avvengono spesso “a causa di assembramenti che scattano al tramonto in tutti i lidi che si trasformano in discoteche”.

Non a caso, l’età media dei contagiati si è abbassata fino a 28 anni, con un incremento notevole dei contagi tra bambini, adolescenti e numerosi ragazzi ricoverati.

Disco abusive

Il trucchetto è semplicissimo. Ufficialmente si tratta di “aperitivi” che iniziano al tramonto e proseguono anche fino a notte fonda. Attraverso le licenze, lidi e bar non hanno alcun divieto di chiusura. Basta pagare “ingresso e consumazione” per iniziare a ballare. I controlli non bastano mai.

Le forze dell’ordine ne scovano quasi una al giorno. Dai 900 sorpresi a ballare in un lido catanese, con tanto di maxi focolaio nelle cucine senza che il personale comunicasse all’Asp il numero dei contagiati, ai 300 di oggi a Palermo, o ai 300 di Pantelleria.

Il paradosso

Le discoteche ufficiali sono chiuse, come nel caso del Banacher, il cui proprietario Enzo Aronica, col fiato sospeso per le 34 famiglie di lavoratori in ginocchio, viene invitato a ballare nelle feste abusive.

L’ordinanza di Musumeci

Che fine ha fatto l’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci? Il green pass negli uffici pubblici è stato sospeso, ma al punto 4 è previsto “l’obbligo della mascherina di ogni cittadino al di sopra dei 12 anni, “quando si è fuori casa”. “Nei luoghi aperti al pubblico – ha stabilito Musumeci – la mascherina deve essere indossata se si è nel contesto di presenze di più soggetti in luoghi particolarmente affollati”.

Si tratta di regole che nessuno fa rispettare.


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