Catania, Pogliese tenta di ricucire con la Lega: ma arriva un'altra spina - Live Sicilia

Pogliese tenta di ricucire con la Lega, ma arriva un’altra spina

I retroscena della crisi catanese.

CATANIA – Salvo Pogliese chiude una porta e prova ad aprire un portone. Sempre con la Lega. Il sindaco, nel pomeriggio di ieri, ha inviato una nota finalizzata a salvare quell’unità della coalizione saltata a Palazzo degli Elefanti con il congedo di Alessandro Porto, l’ormai ex assessore ai vigili urbani in quota Carroccio. “Non mi stancherò mai di ripeterlo – fa sapere il sindaco – va riconosciuto merito soprattutto dell’azione della Lega, a Matteo Salvini e Stefano Candiani, che nel 2019 dal Ministero dell’Interno hanno salvato la nostra città dall’indebitamento, facendoci ripartire senza che nessun padre di famiglia perdesse il posto di lavoro. Si rassegnino, dunque, quanti pensano di condizionare le scelte del sindaco, con falsità o fantasiose ricostruzioni, utili solo a qualificare chi le esterna”.

Da Roma a Palermo

Da quanto appreso da LiveSicilia, i telefoni di Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno squillato parecchio in queste ore. L’intenzione è quella di far rientrare in qualche modo una crisi che potrebbe avere dei riverberi sui tavoli sì della coalizione, ma a Palermo, dove il sindaco di Catania è invitato a partecipare in quanto segretario regionale in tandem di Fratelli d’Italia. Tavolo dove il centrodestra sta avendo più di una difficoltà a trovare la quadra in vista del voto per Palazzo delle Aquile. Chiuso quel dossier, poi, se ne aprirà un altro, ancora più importante: quello delle elezioni per il presidente della Regione Siciliana. 

Salvo Pogliese, intanto, ha già conferito le deleghe ad Andrea Barresi (campione di preferenze alle ultime amministrative nelle liste collegate al sindaco). Sarà lui a prendere le redini del difficile assessorato all’Ambiente, rimasto vacante dopo la dimissioni (avvenute domenica scorsa) del leghista Fabio Cantarella su ordine dello stesso Salvini. Una notizia che ha fatto storcere il naso dentro e fuori il Carroccio etneo, perché ritenuta in contraddizione con i segnali di apertura lanciati dallo stesso Pogliese per riagganciare la Lega nell’area della maggioranza. 

Le due Leghe

Stando così le cose, i consiglieri salviniani andranno a sedere lontani dalla maggioranza (anche se non è chiaro se si può già parlare di opposizione). Accanto agli altri leghisti, i sammartiniani di Catania 2.0. Ovvero, gli ex esponenti di Italia Viva. Il paradosso di questa storia è che, mentre Pogliese attendeva di sapere se gli ex renziani sarebbero o no entrati nell’orbita della maggioranza, tutto il Carroccio è finito in blocco fuori dall’amministrazione. Tutto questo quando nella segreteria di FdI c’è chi sottolinea ancora come in questi ultimi anni la Lega sia stata abbondantemente sovra-rappresentata al governo della città. 

La sassaiola degli autonomisti e dei giovani leghisti siciliani ha scandito l’intera giornata di ieri. Le parole del consigliere Salvo Di Salvo (ex assessore di Enzo Bianco oggi seduto tra i banchi dell’Mpa) colpiscono dalla cintola in giù. Riferendosi a Pogliese, ha parlato addirittura di “dittatura”. Un’uscita che fa il paio con quanto dichiarato pubblicamente da Alessandro Porto, che ha denunciato “il monocolore” che reggerebbe il Comune e non solo.  

Lo schema

In consiglio comunale e nelle segreterie catanesi, da giorni, gira un appunto che sta stuzzicando l’appetito di molti. Uno schema che riassume la composizione di Partecipate e altri Enti comunque connessi alla politica. Ad ogni nome corrisponde il partito e/o la segreteria di riferimento. Ad un primo sguardo, l’impatto cromatico sembra abbastanza evidente. Ma c’è anche un altro dettaglio che salta subito all’occhio: soltanto un nome è accompagnato dalla specifica autonomista. Una questione che da tempo vale come il non-detto di questa consiliatura. Sarà in quella zona, probabilmente, che si giocheranno i prossimi equilibri.


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