L’ispezione della Regione al comune di Palermo? “Si è conclusa e la situazione emersa è drammatica. Cammarata farebbe bene a dimettersi, evitando alla giunta regionale di adottare provvedimenti drastici”. Con queste parole Raffaele Lombardo ha praticamente ‘liquidato’ il primo cittadino di Palermo. Il capoluogo, che in Primavera sarà chiamato alle urne, affronterà la campagna elettorale in regime di commissariamento, come annunciato dal governatore: “Credo sia previsto e prevedibile che Cammarata si dimetta, così nomineremo un commissario straordinario che sia all’altezza della sfida e che in pochi mesi farà chiarezza, mettendo il nuovo sindaco che verrà eletto di fronte a dati certi”.
Ma il leader del movimento autonomista è andato oltre e guardando alle candidature alla poltrona più ambita di palazzo delle Aquile, manda un ultimatum anche agli alleati del partito democratico. “Dico al Pd di convincere la Borsellino a cambiare idea o di cambiare la Borsellino”.
Parole dure che, di certo, non passeranno inosservate. Secondo il governatore, con la chiusura dell’eurodeputata al sostegno da parte del Terzo Polo, “si rischia di scardinare una coalizione che ha raggiunto importanti obiettivi”.
Ancora, Lombardo ha aggiunto in un’intervista a un quotidiano regionale: “stiamo ricadendo nell’orlandismo perdente e disgregante. Nel momento in cui il presidente dell’Ars Cascio non accetta di candidarsi per il centrodestra, rischiamo di fare un servizio al Pdl che è in fase decadente”. Quindi, il nuovo appello al Pd: “Ci incontreremo con gli alleati del Terzo polo, ma contestualmente chiederemo al Pd di dire se vuole dare vita ad alleanze allargate, oppure restringersi in un ambito di sinistra dove a suonare la musica sarebbe Orlando. E la Borsellino non è certo Pisapia che, in fondo, viene percepito come un moderato”.