Distrutta la Chiesa di Santa Maria di Gesù FOTO - Live Sicilia

Distrutta la Chiesa di Santa Maria di Gesù FOTO

Portati in salvo i resti di san Benedetto il Moro

PALERMO – La chiesa di santa Maria di Gesù è distrutta, ma almeno i resti di san Benedetto il Moro sono stati portati in salvo. E’ ora di bilanci a Palermo, dove le fiamme ieri hanno colpito anche la periferia sud e in particolare lo storico convento dei francescani nella cui chiesa erano conservati i resti di san Benedetto, copatrono della città, e del beato Matteo da Agrigento.

Le operazioni di spegnimento delle fiamme

I volontari hanno lavorato per ore insieme ai vigili del fuoco, domando le fiamme solo dopo diverse ore: il risultato è che la chiesa è andata completamente distrutta, come si evince dalle foto pubblicate su Facebook dai frati. Sono rimasti in piedi solo i muri perimetrali, mentre sono andati in cenere il soffitto ligneo e alcuni quadri di grande valore artistico. “Altre opere sono state danneggiate, speriamo di poterle recuperare”, dice uno dei volontari stremato dalla fatica.

La teca di San Benedetto

La preoccupazione più grande però era per san Benedetto, il cui corpo era posto dentro una teca del santuario. Anche qui le foto sono impietose: la teca è stata gravemente danneggiata, ma i volontari sono riusciti a recuperare parte delle ossa del santo mentre le parti incorrotte sono andate perdute. Completamente distrutta invece la teca che conservava i resti del beato Matteo, fondatore del convento. In salvo la statua di san Bendetto e le altre reliquie che erano posizionate in varie parti della struttura; i volontari sono riusciti a evitare che le fiamme colpissero la celletta del santo, così come sono ancora intatti il grande albero, che secondo la tradizione sarebbe nato dal bastone del Moro, e l’eremo.
Le fiamme hanno colpito anche parte del convento e del chiostro e i tecnici del comune di Palermo, proprietario del sito, stanno svolgendo alcuni accertamenti per verificare la tenuta delle strutture. Le tombe del cimitero annesso non sembrano aver subito danni, ma al momento l’accesso è vietato. I frati sono riusciti a mettersi in salvo e da ore sul posto si alternano autorità civili e religiose: il sindaco Roberto Lagalla, gli assessori comunali, l’arcivescovo Corrado Lorefice, i francescani da tutta la Sicilia. Perché adesso la sfida è ricostruire la chiesa, mettere in sicurezza il convento e riaprire il cimitero.


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