Sicilia, come è andato il vertice di maggioranza

Malumori, proposte, schiarite: come è andato il vertice di maggioranza

L'incontro col presidente dopo lo stop in Aula
PALAZZO D'ORLEANS
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2 min di lettura

Com’è andato il vertice di maggioranza, convocato dopo la drammatica bocciatura della riforma sui Consorzi di bonifica? Fonti ufficiali ancora non sono disponibili e non dovrebbero arrivare dispacci da Palazzo d’Orleans. Passiamo, dunque, alle ricostruzioni verosimili in base alle fonti rintracciate da LiveSicilia.it.

Tensioni e schiarite

L’incontro ha conosciuto qualche momento di tensione, perché forti erano i malumori dopo lo stop alla riforma attesissima. In calce anche le tensioni per la manovrina senza ‘mance’, come sono state definite, le risorse catapultate sui territori, utili anche per il consenso.

Il presidente Schifani – da quanto si apprende – ha tenuto la barra dritta. Di consorzi si riparlerà a settembre e non ci saranno stop sulle variazioni di bilancio. Ci sarebbe un’apertura dal Palazzo d’Orleans, non in contraddizione con la premessa: niente mance a pioggia, ma potrebbe essere studiata una forma di recupero e di finanziamento per le opere infrastrutturali più importanti nel territorio, secondo specifiche esigenze. Escludendo, però, il diluvio di contributi. Una posizione che potrebbe portare a una minima schiarita in Aula.

Ci sarebbero state delle rivendicazioni da parte del gruppo Mpa riguardo ai posti di sottogoverno e alla rete ospedaliera, protagonista, in quella sede, di un vivace scambio con la Democrazia Cristiana. Qualche fibrillazione sarebbe trapelata anche da esponenti di Forza Italia. Ma è intenzione del governo procedere, senza deviazioni. La sintesi: “Fumata grigia”, osserva qualcuno. “Ma ci sono le premesse per discutere”.

Le polemiche

E che ci siano tensioni in corso è testimoniato anche dal botta e risposta che ha avuto come protagonisti Totò Cuffaro, Gianfranco Miccichè e gli autonomisti.

“Ieri abbiamo assistito ad un comportamento irresponsabile da parte di alcuni deputati di FI, FdI ed Mpa. Pretendere ed ottenere in commissione modifiche al testo di legge sui Consorzi di Bonifica e poi bocciare l’articolato è legato esclusivamente a ripicche e risentimenti personali. Siamo di fronte all’antipolitica, il nostro antico Parlamento sta diventando ‘Brutto e impossibile’”. Così il segretario nazionale della Dc.

“È evidente che l’onorevole Cuffaro possieda un sistema sovrannaturale per scoprire chi, col voto segreto ha votato sì e chi no”, ha detto il deputato regionale e fondatore di Grande Sicilia Gianfranco Miccichè.

L’unica certezza – ha proseguito – è che il voto di ieri riflette tensioni all’interno della maggioranza che appartengono a tutti i gruppi e che non si risolvono dividendo il campo tra ‘buoni’ e ‘cattivi’, ma attraverso un’analisi seria del percorso politico fin qui compiuto e di quello che si intende intraprendere”.

Ed ecco la pepatissima nota della direzione regionale del Mpa. “Cuffaro individua con sorprendente precisione gli affossatori del ddl sui Consorzi di Bonifica, nonostante il voto fosse segreto. Possiede forse un sistema in grado di rivelare ciò che nemmeno il regolamento d’Aula consente? Un Trojan istituzionale? Un dispositivo di lettura del pensiero parlamentare? Ce lo dica, lo condivida. Non faccia l’omertoso”.


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