Un professore di religione, che esercita anche la professione di avvocato penalista, è al centro di un procedimento giudiziario a Brescia con accuse gravissime: abusi sessuali su una studentessa di 16 anni e detenzione di un imponente archivio di file pedopornografici. Secondo le indagini, nei suoi dispositivi sarebbero stati rinvenuti circa 28mila contenuti illeciti.
L’uomo, quarantenne, sposato e padre di due figli piccoli, respinge le contestazioni, sostenendo che i file sarebbero comparsi automaticamente dopo l’adesione a canali Telegram in cui circolavano migliaia di immagini, alcune delle quali riguardanti minori. Ha inoltre sostenuto di non aver costretto l’alunna ad avere rapporti sessuali con lui.
L’indagine partita dopo una segnalazione
L’inchiesta è scattata oltre dodici mesi fa, in seguito alla segnalazione di una psicologa che seguiva la giovane in un periodo di fragilità. Successivamente, la famiglia ha presentato denuncia dopo aver rinvenuto nel cellulare della ragazza messaggi e fotografie a sfondo sessuale attribuiti al docente.
L’arresto è avvenuto poco dopo: tradotto inizialmente in carcere, l’uomo è poi passato ai domiciliari, misura cautelare revocata lo scorso dicembre. Il processo si sta celebrando con rito abbreviato, che comporta la riduzione di un terzo della pena. Al termine della requisitoria, il pm Alessio Bernardi ha chiesto una condanna a cinque anni e quattro mesi di carcere.
Brescia, il professore di religione non ha voluto tornare a scuola
La nuova udienza è stata fissata per il 13 ottobre 2025, quando i legali dell’imputato, Giovanni Frattini e Domenico Servillo, prenderanno la parola. Non si esclude che in quella sede possa arrivare già la sentenza.
Nonostante la possibilità di tornare all’insegnamento dopo la revoca dei domiciliari, l’uomo ha preferito non rientrare in aula in attesa del verdetto. Parallelamente, gli inquirenti hanno approfondito non solo la presunta relazione con la minorenne, ma anche il comportamento del professore nei confronti degli altri studenti e nelle dieci classi in cui svolgeva la sua attività didattica.
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