Palermo, cade l'accusa di tangenti: funzionario regionale assolto

Cade l’accusa che avesse intascato tangente: funzionario regionale assolto

Dipendente dell'assessorato all'Energia

PALERMO – Nel 2020 rimase nove mesi agli arresti domiciliari, ora Marcello Asciutto è stato assolto. Il funzionario regionale dell’assessorato all’Energia era imputato per corruzione. La sentenza è della terza sezione del Tribunale, presieduta da Fabrizio La Cascia. La Procura della Repubblica aveva chiesto la condanna a 6 anni.

Le accuse al funzionario regionale

Non regge l’accusa che avesse intascato tangente da 30 mila euro per agevolare le pratiche di Vito Nicastri. L’ipotesi è che il funzionario avesse spinto le pratiche del “re del vento”, così nominato per gli interessi di Nicastri nel settore delle energie alternative, deceduto l’anno scorso. Gli era stato confiscato un patrimonio enorme perché considerato legato a Matteo Messina Denaro.

Nella stessa indagine rimasero coinvolti il dirigente regionale Giacomo Causarano (condannato con sentenza definitiva), il dirigente regionale Alberto Tinnirello e il professore genovese Paolo Arata, ex consulente della Lega (entrambi ancora sotto processo).

La tesi difensiva

Asciutto, assistito dall’avvocato Raffaele Bonsignore, ha sempre negato le accuse. Nicastri, divenuto il principale accusatore di Asciutto, lo aveva definito un “architetto” in contatto con Causarano. “Io no sono architetto”, spiegò l’imputato.

Disse che sulle pratiche contestate c’era la firma di altri colleghi perché erano decisioni collegiali. Nessun favore a Nicastri, dunque. Aggiunse di avere avuto contatti con Arata, ma solo perché gli avrebbe chiesto delle informazioni sulla pratica

Gli veniva anche contestata una trasferta del 2019 all’Ikea di Catania con rientro a Palermo dodici minuti dopo il suo arrivo. Disse che c’era andato comprare un servizio di piatti, non lo aveva trovato ed era andato via subito.


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