PALERMO – Era il 6 agosto 2013 e in una torrida mattinata palermitana Rosario Crocetta si presentava, insolitamente puntuale, alla conferenza stampa indetta all’Irsap, nella zona industriale, insieme ad Alfonso Cicero. Il geometra vicino a Confindustria, il cui incarico all’Irsap (l’istituto che ha sostituito i vecchi consorzi Asi) era stato contestato dagli oppositori del presidente (e non gradito anche da parti del Pd) aveva subito un atto intimidatorio. Crocetta gli manifestò pubblica solidarietà, contestando quanti avevano attaccato Cicero sui “blog on line”. “Abbiamo bisogno in ogni settore dell’amministrazione di uomini della legalità. Abbiamo nominato Cicero perché lo ritentiamo una persona competente e perché non vogliamo lasciarlo solo in questo momento in cui gli hanno rafforzato la scorta”, disse in quell’occasione il governatore. Oggi, Alfonso Cicero bolla quella conferenza stampa come l’unico atto di vicinanza, accusando Crocetta di averlo isolato con un “silenzio assordante”. E riservando strali a mezzo stampa al presidente di Confindustria Antonello Montante, al quale fino alla settimana scorsa era ritenuto vicino, e a Linda Vancheri, che fu oggetto di una mozione di censura presentata all’Ars a giugno del 2014 da venti deputati che le contestavano ritardi nella nomina degli organismi dell’Irsap, sostenendo che “l’inerzia evidenziata favorisce indubbiamente la posizione dell’attuale presidente, geometra Alfonso Cicero”.
Accade anche questo nella maionese impazzita dell’antimafia politico-imprenditoriale che in questa settimana aveva già registrato il sorprendente attacco ventre a terra ad Antonello Montante di Marco Venturi, confindustriale nisseno di lungo corso e per anni compagno di viaggio dello stesso Montante. Nella sua intervista a Repubblica, l’ex assessore regionale aveva accusato tra l’altro il presidente degli industriali di essersi adoperato contro il rinnovo del mandato a Cicero. Che è poi l’esatto contrario di quanto contestato a più riprese dagli oppositori di Crocetta, che rimproveravano al governatore di tenere in quel posto Cicero (al quale veniva contestato un difetto di titoli) proprio perché targato Confindustria. Venturi in serata ha rincarato la dose, dicendo che Crocetta “ha ben dimostrato da chi si fa indicare percorsi e scelte”.
Un guazzabuglio nel quale in effetti è difficile orientarsi. Ieri la giunta, dopo una serie di ritardi, che secondo la versione di Crocetta sarebbero stati dovuti a problemi normativi, ha conferito a Cicero l’incarico di commissario straordinario dell’Irsap. Ma l’interessato ha rinunciato, spedendo una durissima lettera a Crocetta con cui si dimette da presidente dell’Istituto e dal suo incarico nel gabinetto dell’assessorato alle Attività produttive. Nella missiva Cicero lamenta di essere stato lasciato solo, isolato dal governatore, e accusa Vancheri di avere “tramato in modo falso e ipocrita” ai suoi danni. Cicero inoltre evoca due incontri con Crocetta in cui avrebbe ricevuto richieste “inaccettabili e, pertanto, non accettate”.
Il governatore ha risposto parlando di “attacco ingiusto”, ricordando tra l’altro come la Regione si sia costituita parte civile in tutti i procedimenti giudiziari che riguardano l’Irsap e Cicero. Crocetta inoltre dice di aver ricevuto sollecitazioni da Confindustria (e da Montante fino alla settimana scorsa) perché Cicero, proprio in ragione della sua esposizione personale, avesse rinnovato l’incarico. Circostanza che viene confermata anche da Filippo Ribisi, coordinatore del Tavolo per le imprese che raccoglie diverse associazioni datoriali: “Aderendo alla determinata richiesta di Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia, abbiamo proposto, confermandolo, il nome di Alfonso Cicero nel nuovo cda dell’Irsap – ricostruisce Ribisi -. Addolora leggere le dichiarazioni di Cicero quando afferma di essere stato abbandonato dalle imprese e, in particolar modo dal presidente Montante, perché a me personalmente questo non risulta”.
Dal canto suo, Linda Vancheri rivendica il suo “impegno profuso in modo incontrastato nei confronti di tutto ciò che ha avuto a che fare con l’Irsap e con le attività proposte e concordate sempre con Cicero”. L’ex assessore parla di “disgusto e dolore per le parole pesanti nei miei confronti da parte di una persona con la quale ho sempre condiviso il lavoro su questo fronte”. Crocetta ha detto oggi che la Vancheri “nell’ultima giunta cui ha partecipato ha proposto la nomina di Cicero a presidente dell’Irsap, se non è stata fatta è solo per problemi tecnici dovuti a due norme contrastanti”.
Insomma, se ai tempi Cicero fu al centro di polemiche politiche anche perché troppo vicino a Confindustria (tra le varie, si ricordano le accuse di Nicolò Marino dopo la sua defenestrazione e pesino audizioni in Antimafia sul tema), ora quella stessa vicinanza viene messa in discussione. E paradossalmente rivendicata. Dice Ribisi: “Vero è, piuttosto, che Cicero, da sempre è stato sostenuto con determinazione da Montante, da Confindustria Sicilia, dalle altre Associazioni di categoria e, in sede istituzionale dall’ex assessore alle Attività produttive, Linda Vancheri, per la conferma alla guida dell’Irsap”. Una ricostruzione stando alla quale la “solitudine” di Cicero sarebbe stata alquanto affollata. “Fatti e atti di circostanza”, liquida oggi lo stesso Cicero.
Crocetta auspica un chiarimento personale con il dirigente. La cui replica arriva puntualmente: “Ho presentato le mie dimissioni irrevocabili e con effetto immediato da presidente dell’Irsap – scrive in una nota stampa Cicero -. Non accettando, altresì, la nomina a commissario straordinario dell’Ente, spiegandone ampiamente i motivi. Ho letto diversi comunicati in cui il presidente della Regione Crocetta prima rivolge apprezzamenti al mio operato ed alla mia persona e, successivamente, mi “avvisa” che mi querelerà esprimendo disprezzo verso la mia persona. Il tutto sostenendo, per altro, tesi del tutto infondate. Cosa altro ancora dovrei leggere?”.
Cicero, scrive Repubblica, avrebbe già parlato come Venturi con i magistrati della procura di Caltanissetta, dove Montante è oggetto di indagine per concorso esterno in seguito alle dichiarazioni di pentiti. Quando l’inchiesta divenne di pubblico dominio, i vertici confindustriali, Venturi incluso, fecero quadrato attorno al presidente. Ora, in pochi giorni, un vero e proprio terremoto con epicentro a Caltanissetta sembra aver squassato tutti gli equilibri in quello che era apparso fin qui un blocco quasi granitico. Basti ricordare che il nisseno Cicero era con la nissena Linda Vancheri nella squadra del nisseno Venturi quando questi divenne assessore alle Attività produttive (con Lombardo), espressione in giunta della Confindustria di Ivan Lo Bello e del nisseno Montante (che proprio in tandem con Venturi aveva avviato da Caltanissetta la svolta “legalitaria” dell’associazione degli industriali, nel cui solco idealmente si muoveva l’azione di Cicero). Improvvisamente qualcosa in casa Confindustria si è rotto. E a rileggere le collezioni dei giornali, si resta per lo meno disorientati. “Cicero ormai è un simbolo di quell’azione positiva e legalitaria che si deve svolgere all’interno dell’economia della Regione”. Chi lo ha detto? Rosario Crocetta, a Gela, il 26 agosto 2013. Da allora, all’improvviso, sembra trascorsa un’eternità.