CATANIA – Vittorio Bertone scende in campo. Grande la partecipazione ieri al Camplus d’Aragona, dove Vittorio Bertone ha dato il via alla sua campagna elettorale. All’incontro, presentato dal giornalista Mattia Gangi, hanno preso parte anche il coordinatore provinciale di Mdp-Articolo1 Paolino Mangano, l’ex sindaco di Aci Castello e professore di Fisica Paolo Castorina ed il consigliere comunale Niccolò Notarbartolo. I due volti storici della Sinistra catanese e il rappresentante del senato cittadino hanno introdotto la candidatura di Bertone, sostenendo il candidato all’Assemblea regionale siciliana e dando il loro personale “in bocca al lupo”. “La tematica centrale di cui oggi voglio parlare – ha spiegato Bertone, all’inizio del suo discorso – è il lavoro. Un concetto che, anche dal proprio nome, Articolo1 ha voluto enfatizzare come elemento fondante del nostro ordinamento civile. Molti ci chiedono di parlare del nostro programma, ed è giusto così, perché in un momento elettorale è normale che chi si presenta parli delle sue idee, andando oltre quelli che dovrebbero essere requisiti fondamentali e non temi elettorali, ovvero l’onestà e l’onorabilità”.
Entrando al cuore dei punti programmatici Bertone ha voluto prima di tutto lanciare un invito all’unità della Sinistra e al mettere da parte gli interessi personali, in vista di obiettivi collettivi più importanti. “Spesso insieme ai miei amici parliamo di Podemos, dell’esperienza spagnola – ha chiarito il candidato – Un esempio in cui i ragazzi della nostra generazione hanno deciso di partecipare in prima persona, andando oltre la logica delle quote. Il nome della nostra lista – ha aggiunto – Cento passi, significa osservare qualcosa che è alla nostra portata ma anche fare uno sforzo per recuperarla, insieme, compatti, senza frazionamenti. Basta lotte di partito, basta alle grandi concentrazioni pre-elettorali, i problemi sono altri”. “I percorsi personali di qualcuno a discapito delle lotte collettive devono cessare di prevalere”. Si è parlato inoltre di soluzioni, coniugando le diverse aree di intervento a partire dal concetto di tutela del lavoro. “Nel mio programma voglio offrire delle soluzioni, non parlare dei massimi sistemi. Soluzioni semplici, che si possono trovare mettendoci un pizzico di volontà. Lavoro, prima di tutto, di qualità. Lavoratori, spesso bistratti e trattati male. Dobbiamo partire dalle oasi felici, dalle voci di speranza, per illuminare un percorso che ci riguarda. Parleremo prima di diritto allo studio: siamo l’unica regione in Italia che non ha una legge a proposito, le borse di studio erogate sono bassissime come i posti letto dati agli studenti che ne fanno richiesta. Parleremo di povertà, perché spesso ci dimentichiamo che nella nostra regione ci sono numeri drammatici di povertà assoluta, ma esistono fondi e capacità economiche per poter attuare primi interventi che abbiamo la responsabilità di intraprendere”.
Ma non solo. Bertone ha parlato anche di innovazione e ricerca tecnologica. “Sento parlare di innovazione, da chi invece sono anni che siede all’interno dell’Assemblea siciliana. Li inviterei a fare un giro alla Zona industriale di Catania, dove se non fosse per le associazioni di settore che stanno denunciando in maniera forte la situazione di degrado, tutto sarebbe lasciato a sé stesso. Stiamo parlando di un’intera area dove manca l’acqua potabile e dove le condizioni del manto stradale sono disastrose, basta una pioggia per creare dei veri e propri crateri e rischiare la vita. Non esiste innovazione se non si mette al centro la persona, il lavoratore. Tutti i bandi europei – ha aggiunto – parlano tra l’altro di upgrade tecnologico, ma mirano a mettere al centro del rafforzamento di un’organizzazione la tutela del singolo, del lavoratore”. Il candidato ha affrontato inoltre il tema del turismo che “non può essere coniugato soltanto come un moltiplicarsi di fiere di paese” e di tutela dei lavoratori dei presidi sanitari “troppo spesso lasciati a sé stessi nell’affrontare continue e insopportabili aggressioni da parte di un’utenza sempre più violenta”.
In chiusura Bertone ha voluto ribadire l’importanza della presenza nei quartieri, invitando tutti al comizio che Claudio Fava terrà materdì prossimo, alle 18.30, a San Cristoforo. “Ieri a San Cristoforo si è inneggiato a buttare fuori i comunisti dal quartiere – conclude con una battuta Bertone – A quanto pare il problema principale di quel quartiere sono i comunisti, ne prendiamo atto e ringraziamo per la fine analisi politica. Essere lì per noi ha un significato duplice: prima di tutto sfatiamo il mito di chi ci accusa di essere lontani dai quartieri, in secondo luogo affermiamo che le piazze sono pubbliche, luoghi di condivisione da cui far partire qualsiasi ragionamento politico”.