“Il decreto del dirigente generale del 12 luglio 2010 (n. 1513) sul “nuovo assetto organizzativo del dipartimento dei Beni culturali”, pubblicato per tempo sul sito istituzionale, fissa le pesature economiche delle strutture intermedie e di base centrali e periferiche del Dipartimento regionale dei beni culturali e dell’Identità siciliana. E anche i Servizi Soprintendenze per i beni culturali e ambientali in capoluoghi di provincia riconosciuti aree metropolitane (Palermo, Catania e Messina) hanno la medesima organizzazione e valutazioni economiche. Data e pubblicazione sono certe ed è, quindi, senza fondamento che abbia discriminato il dirigente responsabile dell’Unità operativa di base per i beni storico-artistici della Soprintendenza di Palermo, Elvira D’Amico”.
Lo ha dichiarato il dirigente generale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Gesualdo Campo (nella foto). “Se atti successivi dovessero risultare difformi rispetto al mio decreto – precisa il dirigente generale – lo sarebbero, in tutta evidenza, per mero errore e non per un’ipotizzata discriminazione. A una prima verifica non risulta che il contratto della dottoressa D’Amico abbia guadagnato ad oggi alcuna formale efficacia e l’eventuale errore sarebbe, comunque, comune alle parti che lo avrebbero sottoscritto”.
“Inoltre – continua Campo – ove dovesse occorrere, Luisa Paladino, mia moglie da quasi 28 anni, è dirigente storica d’arte dell’amministrazione regionale dei beni culturali e ambientali dal settembre 1987 e, dopo aver prestato servizio al museo regionale di Messina per 14 anni, dal settembre 2001 è transitata alla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania dove, a seguito della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10, ha avuto attribuita la dirigenza responsabile dell’unità operativa di base per i beni storico artistici sin dall’1 dicembre 2001. Nel 2004 – prosegue Campo – ha avuto attribuita identica postazione all’Ufficio speciale per il Polo museale di Catania rietrando nella precedente sede di servizio l’1 settembre 2009. Con il decreto del Presidente della Regione del 28 giugno 2010 (n. 370), i servizi in cui prima si articolavano le Soprintendenze sono stati individuati quali unità operative di base, mantenendo gli stessi carichi di lavoro. In ragion di ciò le quote economiche delle precedenti unità operative di base, gravate dei carichi di lavoro degli ex servizi, sono state incrementate”.
“In particolare la dottoressa Francesca Migneco, già dirigente responsabile dell’ex Servizio per i beni storico artistici della Soprintendenza di Catania, ha assunto la dirigenza responsabile del Servizio del museo regionale interdisciplinare di Catania, mentre Luisa Paladino ha avuto il precedente carico di lavoro della Migneco con la responsabilità non di Servizio ma di Unità operativa di base. Senza, quindi, alcun avanzamento di carriera, risultando, invece, per la discrezione che caratterizza la mia famiglia, penalizzata dal suo essere mia moglie. A fronte di tanti suoi colleghi storici d’arte di pari anzianità da anni dirigenti di aree o servizi, lei rimane dirigente di unità operativa di base da oltre 10 anni”.
“Infine – conclude Campo – il Dipartimento dispone su Catania, per due postazioni dirigenziali storico artistiche, di due dirigenti storici d’arte: la dottoressa Migneco di seconda fascia e la dottoressa Paladino di terza. Sicchè mia moglie si è candidata, a seguito di atto d’interpello, su Catania, piuttosto che su Palermo, con i conseguenti disagi familiari, solo ed esclusivamente per spirito di servizio verso l’amministrazione regionale. Come già tra il 1999 e il 2001, quando io fui Soprintendente di Ragusa e lei rimase a Messina”.