Sicilia, vecchia e nuova frontiera di persone in cerca di speranze. “Abbiamo avuto un aumento degli sbarchi autonomi, non delle Ong, quindi difficilmente controllabili ed è stato importante avere oggi un’interlocuzione con Tunisia e Libia che sono i Paesi da cui maggiormente provengono i migranti. Ho delle aspettative su questo aspetto, speriamo di vedere qualcosa di concreto dopo l’estate”.
Sbarchi incontrollabili. Il rimedio?
Lo ammette, senza giri di parole, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese (nella foto), in una dichiarazione battuta dall’Ansa, riferendosi alla videoconferenza da lei promossa e organizzata, cui hanno partecipato i Commissari europei Ylva Johansson e Olivér Várhelyi, i ministri dell’Interno di Germania, Francia, Spagna e Malta e gli omologhi di Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania. “Era la prima conferenza – ha spiegato la ministra a margine della sua visita a Trieste – con Paesi europei e africani per stabilire insieme delle strategie di comunicazione e per affrontare il problema del traffico degli esseri umani. E’ stata una conferenza positiva e apprezzata dai paesi africani. La partecipazione dei ministri dell’interno di Marocco, Libia, Mauritania è stata un momento importante di sintesi anche delle iniziative da porre in essere. Si è deciso che dopo l’estate si riunirà un tavolo di alto livello tecnico per stabilire e mettere in atto le linee che ci siamo dati oggi sotto l’egida della Commissione europea”.
Dunque, si vedranno dopo l’estate. E nel frattempo? La situazione al momento sembra già, se non critica, con la possibilità di diventarlo. Sbarchi incontrollabili e siamo in un tempo di pandemia. Con tutta la necessaria umanità, la cautela e la prudenza che occorre per non generare allarmismo, la domanda di tutti è questa: reggeranno i controlli sanitari, mentre il mondo è in bilico tra il luglio e il settembre del Coronavirus?
Pozzallo, il sindaco è preoccupato
Nel frattempo la cronaca incalza. Hanno avuto effettuato il tampone i 64 migranti di nazionalità pakistana approdati a Pozzallo a bordo della nave Fiorillo della Guardia Costiera. Prima di essere trasferiti nell’azienda agricola ‘Don Pietro’, in contrada Cifali, tra Comiso e Ragusa i sanitari dell’Asp Ragusa hanno fatto i prelievi per il tampone naso-faringeo e domani si conosceranno gli esiti.
In allarme il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna: “Sono estremamente preoccupato per questo arrivo di migranti asiatici – dice – bisogna fare in fretta ad individuare procedure certe con l’effettuazione dei tamponi già sulla nave. Altrimenti si corre il rischio di ripetere quello che sta accadendo in Calabria che sono contrari agli sbarchi. Un sindaco è chiamato a tutelare la popolazione soprattutto sul piano sanitario”.
E Lampedusa non ride
Anche il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, ha i suoi grattacapi, con un hotspot che si riempie e si svuota con ritmi frenetici. Ha usato una frase specifica, il sindaco Martello, chiacchierando con LiveSicilia.it: “Qui rischia di saltare tutto”. E ha chiesto aiuto al governo nazionale. “Siamo una piccola isola, il peso non può ricadere su di noi”. A breve dovrebbe esserci una riunione romana. A riguardo, il governatore Nello Musumeci ha scritto su Facebook: “Apprendo che il ministro dell’Interno Lamorgese, dopo il nostro sopralluogo, sarebbe stata costretta a telefonare al sindaco di Lampedusa per rassicurarlo. Mi fa piacere perché evidentemente ritiene, come in effetti è, di essere dalla parte del torto. Ma dovrebbe anche spiegare quale strategia intende adottare per garantire la sicurezza dei siciliani”.
Intanto, è stata trasferita da Palermo a Lampedusa la macchina per l’analisi rapida dei tamponi rinofaringei. Una notizia freschissima.
La strumentazione, in uso ai sanitari dell’Asp di Palermo da cui dipende l’assistenza sanitaria delle Pelagie, verrà adoperata per i test sui migranti che approdano nell’isola. “Sabato scorso, durante il sopralluogo con il presidente Musumeci, avevamo assunto questo impegno con il sindaco Martello. Un’azione che conferma la presenza della Regione Siciliana in un ambito, quello dell’assistenza sanitaria ai migranti, che non è di stretta pertinenza regionale. Noi, comunque, continuiamo a fare la nostra parte proprio garantire sicurezza ai lampedusani, fornendo ogni contributo utile nella gestione dei flussi migratori. Certo, resta assordante e imbarazzante il silenzio di Roma sulla richiesta di stato d’emergenza per Lampedusa formulata dalla Sicilia già due settimane fa”, commeta l’assessore alla Salute, Ruggero Razza.
Insomma, forse non si può attendere che passi l’estate.