ALTAVILLA MILICIA (PALERMO) – Avrebbe abusato di quattro ragazzini. Era il loro catechista. Doveva indirizzarli nella vita con gli insegnamenti cristiani ed invece su di loro avrebbe concentrato atteggiamenti morbosi. Agli arresti domiciliari è finito un uomo di 40 anni, S.L., su richiesta della Procura della Repubblica di Termini Imerese. Con i ragazzini aveva creato un rapporto privilegiato. Di fatto aveva finito per sostituirsi ai familiari con tanto di regali e uscite in compagnia dei ragazzi. Il catechista era tornato al suo impegno nella chiesa Madre di Altavilla nonostante già l’anno scorso fosse rimasto coinvolto in un’altra brutta storia di presunti abusi sessuali su un minore. Allora era stato denunciato dall’equipe di una comunità alloggio che notò gli atteggiamenti strani di un tredicenne che il catechista aveva conosciuto al corso di cresima e che poi aveva iniziato a seguire a lezioni di doposcuola.
Fu lo stesso ragazzino a sfogarsi con gli educatori. E così l’uomo finì agli arresti domiciliari. Tornato in libertà aveva ripreso la vita di sempre. Aiutava i sacerdoti a servire messa, partecipava ai campi estivi e alle attività dei gruppi giovanili a cui partecipavano le quattro presunte vittime che fanno parte di una comunità. Le violenze si sarebbero consumate in un locale vicino alla casa dell’indagato. Il catechista, dicono gli investigatori della sezione reati contro i minori della Squadra Mobile, anche stavolta avrebbe instaurato un rapporto prima solo confidenziale con i minorenni, a cominciare dalla condivisione della presenza sui social network, e poi avrebbe finito per abusare di loro.
Adesso è ai domiciliari. La richiesta di misura cautelare è del pubblico ministero Paolo Sortorello. A firmarla è stato il giudice per le indagini preliminari Stefania Galli. Allora come oggi il paese si divide. In molti non sono convinti della colpevolezza dell’indagato.
Il catechista, Salvatore Lombardo, era già stato arrestato con le stesse accusa poco più di un anno fa. Una volta tornato in libertà il catechista aveva tuttavia ripreso la sua attività. Il parroco, don Liborio Scordato, dopo un periodo di prova aveva deciso di farlo tornare alle sue mansioni nel Santuario della Madonna ad Altavilla Milicia. “Ho fiducia nella magistratura – ha commentato Don Liborio – nessuno può condannare prima di una sentenza. Non lo ha fatto nemmeno il Provveditorato”. L’indagato aveva infatti continuato a lavorare come supplente anche in una scuola materna. Ma il parroco esprime anche qualche perplessità sulle accuse mosse al catechista: “Nessuno dei miei parrocchiani si è mai lamentato di Lombardo. Guarda caso solo alcuni ragazzini ospiti di comunita”.
