Caso Genova, falsi invalidi e corruzione: 'Si dimetta' LE REAZIONI

Caso Genova, falsi invalidi e corruzione: ‘Si dimetta’ LE REAZIONI

Il sindaco di Partinico ha revocato le deleghe all'assessore

PARTINICO (PA) – Il sindaco di Partinico Pietro Rao ha revocato le deleghe all’assessore Agostino Genova di Partinico. Le decisioni dopo la notizia dell’inchiesta sui falsi invalidi, culminata con l’arresto ai domiciliari di Genova nell’operazione “Vediamoci Chiaro” scattata a Palermo e condotta dal nucleo di polizia economico e finanziari della Guardia di Finanza.

“Ho immediatamente revocato le deleghe, seppur marginali – scrive in una nota il primo cittadino – allo stesso affidate e che vengono assegnate momentaneamente alla vicesindaco Tea Speciale”.

Il sindaco di Partinico: “Fiduciosi nel lavoro della magistratura”

“Il sindaco e la giunta, fiduciosi del lavoro della magistratura – si legge in una nota del Comune -, confidano che venga fatta chiarezza per quanto accaduto, precisando che l’inchiesta non riguarda in alcun modo atti o iniziative legate all’attività amministrativa dello stesso.

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Lima e Pannitteri (Pd): “Dimissioni di Genova un atto di responsabilità”

“Inquieta il quadro che sta emergendo dall’inchiesta della Guardia di finanza e della Procura di Palermo, con un sistema articolato di corruzione a danno della collettività. Ci chiediamo quali strumenti la regione stia mettendo in atto per prevenire altre situazioni simili e per accertare, al netto dell’iter giudiziario, quanto profonda è radicata sia la rete che ha operato illecitamente a Palermo”.

Lo dico Sergio Lima e Maria Grazia Pannitteri, rispettivamente componente della segreteria regionale e responsabile del dipartimento Legalità del Pd Sicilia, che rivolgono un plauso a inquirenti e forze dell’ordine a proposito dell’inchiesta per corruzione che vede coinvolto anche il medico Genova, esponente della Dc Nuova di Totò Cuffaro.

Dalle indagini sarebbe emerso un sistema inquietante di corruzione per ottenere prestazioni assistenziali in cui sarebbero coinvolti faccendieri e Caf del territorio.

“Un sistema che – affermano – potrebbe essere diffuso e non limitato alle risultanze delle indagini. Un sistema che riaccende i riflettori sul ruolo dei Caf che sono ormai diventati strumento di raccolta del consenso elettorale”.

“Le dimissioni dell’assessore Genova a Partinico – proseguono – a questo punto sarebbero un atto di responsabilità. Ma appare difficile aspettarsi un gesto simile da chi usa un linguaggio indegno di qualsiasi carica pubblica. Per questo siamo sicuri che non arriveranno. Siano quindi il Sindaco e lo stesso Cuffaro ad intervenire con un atto di igiene politica – aggiungono- revocando l’incarico a chi, se non bastassero le gravissime e circostanziate accuse, per il linguaggio e il disprezzo manifestato verso istituzioni e legalità appare incompatibile con il ruolo di assessore”.

Giarrusso: “Riforma Nordio regalo a ladroni”

“La notizia proveniente da Palermo relativo al giro di mazzette in cambio di certificati di invalidità, in cui sarebbe coinvolto un medico nominato responsabile della Dc dall’intramontabile Totò Cuffaro, ci ricorda drammaticamente come in Italia ci sia un problema gravissimo di corruzione dei colletti bianchi, spesso propedeutico anche a crimini afferenti lo scambio politico mafioso”. Così l’europarlamentare Dino Giarrusso in una nota.

“Rispetto a questi fenomeni, la volontà del ministro Nordio di cancellare con un tratto di penna l’abuso d’ufficio rischia di essere un regalo ai ladroni. Servono regole certe e controlli per prevenire la malversazione – aggiunge – Una riforma dell’abuso d’ufficio, tutt’al più, per andare incontro alle preoccupazioni dei sindaci, non certo l’eliminazione, se vogliamo combattere concretamente questo malcostume, e continuare a seguire le indicazioni che l’Europa ci dà nel settore della lotta alla corruzione”.

L’Asp di Palermo si costituirà parte civile nei confronti dell’ex dipendente dell’Azienda sanitaria, Agostino Genova. A darne l’annuncio il Commissario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni.  


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