Alexis racconta la A1 di Trapani: "Che atmosfera al Palagranata" - Live Sicilia

Alexis racconta la A1 di Trapani: “Che atmosfera al Palagranata”

Wendell Alexis

Tra aneddoti e statistiche, a 24 anni dalla storica apparizione dei granata nell'olimpo del basket italiano, il 'cigno nero' ripercorre i suoi due anni in Sicilia: "Non dimenticherò mai l'affetto della città". E lascia una porta aperta al sogno di molti di rivederlo in città. Foto concessa da Giovanni Basciano

basket - l'intervista
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TRAPANI – Sono passati quasi 24 anni da quel 2 aprile 1992, da quei 24 punti sbattuti in faccia alla Scavolini Pesaro di Walter Magnifico, Darren Daye e Haywoode Workman, ma per Wendell Alexis è facile riportare indietro il nastro dei ricordi e andare con la mente a una stagione in cui “il solo fatto di vedere a Trapani le squadre più forti del campionato di A1 rappresentava già una vittoria”. Correva l’anno 1992: sulle maglie granata non c’erano sponsor ma la Trapani del basket, prima realtà siciliana a calcare parquet nobili come Bologna, Treviso e Milano, agguantava all’ultimo respiro il treno dei play out salvezza e il diritto a giocarsela fino all’ultimo. Il referto del match contro Pesaro, con il finale di 76-74, è l’emblema di quel campionato: per Alexis, stella in un gruppo granitico allenato da Giancarlo Sacco, 24 punti e nove rimbalzi.

La classe di quel ‘cigno nero’ da 206 centimetri era sbarcata da Siena nel ritiro della Pallacanestro Trapani nell’estate del 1991: “Mi aggregai alla squadra nel corso degli allenamenti in montagna e nei primi giorni ebbi una reazione allergica”, ricorda Alexis, oggi 51enne, intervistato da LiveSicilia. In una carriera quasi interamente europea, l’ala nata a Brooklyn il 31 luglio 1964 arriva a vestire anche le maglie di Real Madrid Alba Berlino La prima tappa italiana Livorno, “l’esperienza migliore”. Due stagioni, dall”88 al ’90, e uno scudetto sfumato all’ultimo secondo contro la Philips Milano: “Un’intera città era entusiasta, ricordo le lacrime della gente alla fine di quella partita”. Poi Siena, due anni a Trapani e, dopo una parentesi al Maccabi Tel Aviv, la maglia della Viola Reggio Calabria. “In Italia ho vissuto momenti meravigliosi – racconta Alexis, che oggi lavora nel campo della sanità -. Lì ho molti amici con cui sono in contatto. Diversi anni fa mia moglie e io siamo tornati a Livorno ed è stato fantastico. Parlo ancora un po’ di italiano e spero di tornare da turista un giorno”.

E Trapani? “E’ stata un’esperienza entusiasmante'”, prosegue prima di elencare i compagni di quell’avventura: “Ciccio” Mannella, Mario Piazza, Bibo Castellazzi, Peppe Cassì, Marco Martin e Stefano Tosi, fino ad arrivare al mitico preparatore atletico Giovanni Basciano. “Quella squadra voleva giocare al meglio contro i migliori del basket di allora. Giocare contro le big del campionato italiano era già una vittoria”. Nell’anno della serie A1 Alexis colleziona in maglia granata 1007 punti, con una media di 25.2 a partita che fa innamorare la gente del Palagranata: “Sotto il profilo fisico ero al top e statisticamente quelle in Sicilia sono state le mie stagioni migliori – sottolinea -. E’ meraviglioso sapere che la gente di Trapani non ha dimenticato e che, nonostante le cose alla fine non siano andate per il meglio, i tifosi hanno apprezzato tutti i nostri sforzi”.

Nell’album dei ricordi di Alexis i derby con Marsala nell’anno dell’A2, “la splendida Erice”, “la famiglia Ciotta e la migliore pizza che abbia mai mangiato”, ma anche i “lunghi viaggi” in autostrada verso l’aeroporto di Palermo per le trasferte. Piccoli disagi di una favola irripetibile, con un’intera provincia che aveva di fatto adottato Mannnella e compagni: “La gente di Trapani, con il suo calore e la sua amicizia, è stata meravigliosa e fondamentale per noi”, ricorda Alexis che dipinge poi il quadro di quelle domeniche rimaste nella storia dello sport trapanese: “L’atmosfera al Palagranata era fantastica, tutti vivevano per la partita. Nessuna pressione su noi giocatori, solo una grande passione per la squadra”.

Le ultime parole riportano la scena al presente e lasciano aperta la porta al sogno di rivedere ‘il cigno nero’ a Trapani: “So che il fratello di Blake Griffin (stella Nba dei Los Angeles Clippers, ndr), gioca lì. Mi piacerebbe tornare un giorno, magari per assistere a una partita”.

 


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