PALERMO – “Occorre l’aiuto e il sostegno di tutti gli amanti del mare e dell’Amp Isole Ciclopi, volontari e rappresentanti delle istituzioni, per evitare un grave inquinamento nell’area marina protetta a causa di quel che rimane dello barca a vela di 20 metri che nei giorni scorsi si e’ incagliata sulla costa tra Capomulini e Aci Trezza con 84 migranti”. E’ l’appello lanciato dal direttore dell’Area marina protetta Isole Ciclopi, Riccardo Strada, alla luce dell’inabissamento del relitto avvenuto in questi giorni per via delle mareggiate e per le gravi conseguenze per il mare dei Ciclopi.
“Al momento, a causa dell’inabissamento, sono finiti sott’acqua il motore e i serbatoi con probabile sversamento di carburante e olio oltre alle attrezzature elettroniche e lo scafo stesso”, spiega il direttore dell’Amp Isole Ciclopi, gestita da un consorzio costituito dal Comune di Aci Castello e dall’Universita’ di Catania.
Sulla costa e’ rimasto ben poco dello scafo che si e’ arenato la notte del 14 ottobre scorso: frammenti della barca, l’albero spezzato, parte della timoneria, cavi e lembi della vela. “Adesso – conclude – occorre l’intervento in tempi brevi di tutti noi per evitare di inquinare ulteriormente questo mare che deve essere “protetto” per rimanere vivo e efficace”. (ANSA).