Amministrative, i comuni al voto| Sfide a coalizioni variabili - Live Sicilia

Amministrative, i comuni al voto| Sfide a coalizioni variabili

Il 10 giugno ventidue paesi della provincia saranno chiamati al voto. 

CATANIA – Le segreterie politiche e i comitati elettorali sono in fermento in vista dell’ora x.  Il 10 giugno ventidue paesi della provincia saranno chiamati al voto amministrativo. A tenere banco non c’è soltanto il big match per Palazzo degli Elefanti. In provincia le piazze calde non mancano. Da Acireale a Gravina passando per Belpasso, Mascalucia e San Gregorio gli occhi degli osservatori sono puntati sulla tenuta delle coalizioni, che comunque per l’occasione avranno un impianto tendenzialmente civico. Se il Movimento Cinquestelle, compatto e pronto a marciare da solo capitalizzando il successo delle Politiche, sfoggerà senza problemi il simbolo, lo stesso non dovrebbe avvenire in casa democratica. La prossima settimana dovrebbe tenersi l’agognata direzione provinciale (il condizionale è d’obbligo) per sciogliere vari nodi: lo schema di massima dovrebbe essere quello di liste civiche allargate a pezzi di centrosinistra. Del resto, da diversi anni è questo il  canovaccio cha va in scena a livello di consultazioni amministrative: i candidati dello stesso partito su fronti opposti sono il rischio da scongiurare, ma che potrebbe ripetersi. Stesso profilo anche per il centrodestra, un mimetismo tattico che non sempre ha portato frutto. Molte riserve sono ancora da sciogliere, ma è possibile abbozzare una traccia almeno sulle sfide più attese.

È ancora sotto choc la città di Acireale, e non poteva essere altrimenti. L’arresto e le dimissioni del sindaco Roberto Barbagallo, l’invio di un “magistrato dall’alto profilo” al Comune (Salvatore Scalia) e il repentino ritorno al voto, riscrivono totalmente l’agenda politica locale. I rumors paiono confermarlo, il 10 giugno si va al voto anticipando di un anno esatto la naturale scadenza elettorale. E se il clima è accelerato, c’è chi preferisce non forzare i tempi. La macchina trionfale di CambiAmo Acireale che cinque fa conquistò un Palazzo di Città traslocato temporaneamente nel vicino Palazzo del Turismo, non sarà armata. Niente primarie, niente candidato sindaco, niente clamore. Pare sia questa la linea dettata da Nicola D’Agostino (Sicilia Futura) e soci: valutare le ipotesi in campo e da lì ragionare, con il Pd e non solo. In zona centrodestra i tavoli di riunioni sono in corso già da settimane. Al momento, la Forza Italia di Basilio Catanoso sposerebbe l’ipotesi di una candidatura civica dal profilo moderato. Il profilo è quello di Michele Di Re, già candidato sindaco – sconfitto poi al ballottaggio – la scorsa tornata. Gli autonomisti potrebbero presentare al tavolo degli alleati la carta Nino Nicotra, già sindaco in una fase controversa della recente vita acese (2000/02). Spetta ora ai Fratelli d’Italia fare la prossima mossa, di probabile c’è che presenteranno cartello unico con Diventerà Bellissima. Per i Cinquestelle dovrebbe staccare il ticket Stefano Alì, nome investito della fiducia della deputata Ars Angela Foti. Ma c’è un ma, perché il possibile candidato è fratello di Michele, il volto di Acireale Bene Comune alle scorse Amministrative. Insomma, uno spostamento a sinistra che pare non raccogliere gli entusiasmi della base. Tra i moderati circola l’ipotesi Rito Greco. Profilo politico navigato, cresciuto a pane  e Democrazia cristiana, potrebbe dare un volto a quel centro già rappresentato in consiglio comunale e attualmente in cerca di un federatore. La  riserva per lui  è ancora da calibrare e sciogliere. Non fosse altro che lo stesso Greco era prossimo a lasciare il testimone della politica attiva, seguendo una linea di successione naturalmente tracciata. Sull’altro versante dell’Aci, precisamente ad Aci Sant’Antonio, non ancora individuato colui che dovrà sfidare il primo cittadino uscente, il progressista Santo Caruso.  

A San Gregorio il sindaco Carmelo Corsaro cerca la riconferma. Squadra che vince non si cambia, in cantiere c’è una lista civica all’interno della quale dovrebbero trovare spazio uomini vicini all’eurodeputato azzurro Salvo Pogliese e al deputato regionale dem Luca Sammartino. Quest’ultimo però starebbe comunque interloquendo con il circolo locale del Pd. A dare le carte saranno le liste civiche a trazione dem: tre i nomi in ballo l’ex candidato Remo Palermo, Giuseppe Camilleri e la consigliera comunale Giusy Pedalino. I Cinquestelle schierano la storica militante Milena Villari, votata dai militanti riuniti in assemblea. Nella vicinissima Valverde il sindaco Rosario D’Agata fa un passo indietro e lancia l’ex consigliere provinciale Antonio Danubio, in campo con il progetto “Far ripartire Valverde”. In corsa ufficialmente anche la pasionaria Lucia Tuccitto, avvocato ed esponente dell’associazionismo cittadino. Il motto: “Damuni Verso”. In ultimo, l’ex sindaco Angelo Spina scioglie la riserva e annuncia il ritorno in gara.

“Che cosa farà l’uscente Giovanni Barbagallo?” E’ questa la domanda che tiene banco in quel di Trecastagni. Per il momento il primo cittadino uscente non scioglie la riserva, in compenso il centrodestra compatto e rafforzato da diverse realtà civiche ha messo in campo la candidatura dell’ex sindaco Pippo Messina.

Da Trecastagni a Mascalucia restando sotto il Vulcano. Se Giovanni Leonardi, cinque anni fa, è stato il primo sindaco dell’ondata Sammartino alla falde dell’Etna, è lui il primo della squadra a lasciare lasciare la fascia tricolore. La scelta di non bissare il mandato rimescola le carte della vita politica di uno dei Comuni prima popolosi al voto. Tant’è che a raccogliere l’eredità di un’amministrazione multicolore, con vicesindaco addirittura il leghista Fabio Cantarella, ci potrebbe essere Vincenzo Magra, lo sfidante di Leonardi – sostenuto allora dal centrodestra – al ballottaggio di cinque anni fa. Insomma, le due ali della politica si ritrovano assieme dentro una coalizione con dentro azzurri, articolisti e altre sfumature di verde. Prestigi della politica e del territorio. Da parte loro i grillini la scelta l’hanno già fatta da tempo: il candidato sindaco è il docente di filosofia al Concetto Marchesi Alessandro Salerno, chiamato a raccogliere dove la consigliera Agata Montesanto ha seminato dai banchi dell’opposizione. Intanto, la denuncia circa la testa di gallo mozzata rinvenuta fuori la casa del professore, getta un ombra cupa sul voto. Lucia Italia, già ai vertici della Mosema, raccoglie l’appoggio del deputato Anthony Barbagallo, dell’Area Dem del Pd e dell’ala Demosì del partito. Ma anche del past sindaco lombardiano Salvatore Maugeri. In campo già dalla scorsa estate c’è il giovane imprenditore Francesco D’Urso Somma, uno dei figli d’arte della politica etnea, Giuseppe: ex sindaco ed ex deputato Ars.

Venticinque mila abitanti, un territorio vasto, articolato e con problematiche decisamente metropolitane: Gravina di Catania cerca un nuovo assetto dopo i dieci anni di gestione Domenico Rapisarda, l’ultimo sindaco rimasto della scuderia Firrarello. Dovrebbe raccogliere l’eredità dell’amministrazione uscente la consigliera Santi Porto: quarant’anni, sposata e praticante avvocato. Nell’agone politico e amministrativo ormai dai primi anni Duemila. Intanto anche il vicesindaco Francesco Nicotra ha fatto i manifesti, ma sono incerti i confini della sua proposta elettorale. L’avvocato Massimiliano Giammusso vuole invece la discontinuità. Lunga militanza a destra, già leader degli universitari di Alleanza Nazionale e vicinissimo a Salvo Pogliese, scende in campo forte di sette liste civiche (una di queste riconducibile ai Demosì di Raia e Villari). Stefano Longhitano, imprenditore nel settore sicurezza, è il volto dei cinque stelle per Gravina.

A Belpasso il sindaco Carlo Caputo lascia il timone e non tenta il bis. A suo posto si candida il fedelissimo Daniele Motta, ex assessore sostenuto da tutte le realtà che hanno supportato l’amministrazione uscente. Alla compagine potrebbe aggiungersi il deputato regionale azzurro Alfio Papale, l’operazione sarà condotta sotto la supervisione del Presidente Nello Musumeci. Nel centrosinistra si cerca lo sfidante e si fa il nome di Nunzio Di Stefano, segretario del circolo Pd e acerrimo oppositore del sindaco uscente. Il resto del centrodestra belpassesse potrebbe correre con un altro candidato: Nino Rapisarda, Gregorio Guzzetta o Pippo Vasta.

A Biancavilla l’era di Pippo Glorioso dopo due mandati volge al termine. Eppure in questa fase il primo cittadino veste i panni di architetto del progetto da presentare agli elettori cercando di ricomporre fratture e conflitti, ma il nome del candidato sindaco ancora non c’è. L’incertezza regna anche nel centrodestra. Una carta da giocare potrebbe esserci: Antonio Bonanno, vicino a  Salvo Pogliese.

Ad Adrano è saltato il tavolo del centrodestra e si profila un’alleanza trasversale (tra pezzi di centro, destra e sinistra) che ha come deus ex machina il ras Fabio Mancuso, ex  sindaco Udc, che ha messo in campo due nomi il penalista Francesco Messina (che al momento però sembra frenare sull’ipotesi) e Carmelo Pellegriti, ex consigliere provinciale del Pdl. Vanno contestualmente in scena prove di intesa tra il deputato dem Luca Sammartino e Forza Italia che potrebbe portare alla candidatura di Aldo Di Primo, ex assessore e commissario locale dei forzisti. Certo invece il nome dello sfidante pentastellato: l’attivista Manuela Scarvaglieri. Nel frattempo, Angelo D’Agate, già sindaco di Adrano, guiderà la lista civica “Città nostra”, la compagine si dice aperta a contributi trasversali avversa a preclusioni di sorta non ha indicato nessun candidato alla carica di primo cittadino.

Sul versante ionico la partita di Riposto al momento prevede una corsa a tre: l’uscente Enzo Caragliano (eletto nel centrodestra e oggi vicino a Luca Sammartino) si contenderà la poltrona di primo cittadino con l’ex sindaco di centrosinistra Carmelo D’Urso e l’ex assessore Ezio Raciti. Un altro ex di lungo corso, l’azzurro Pippo De Luca cercherà di riconquistare lo scranno a Maletto sfidandosi con l’imprenditore Giuseppe Capizzi. L’uscente di centrosinistra Salvatore Barbagiovanni deve ancora sciogliere la riserva. A Piedimonte Etneo si registra la ricandidatura del primo cittadino Ignazio Puglisi (centrosinistra).  A San Cono sfida “civica” tra l’uscente Nuccio Barbera e lo sfidante Giuseppe Cinquemani.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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