Apetaxi, Di Marco e Orlando:| "Stop al raddoppio delle licenze" - Live Sicilia

Apetaxi, Di Marco e Orlando:| “Stop al raddoppio delle licenze”

Il sindaco e l'assessore scrivono al consiglio comunale per sospendere in autotutela la delibera del 18 dicembre. Di Marco: "Il Suap riveda il bando, ci sono spunti per eventuali contenziosi e ricorsi". Tantillo: "Difficilmente torneremo indietro".

lettera al presidente di sala delle lapidi
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PALERMO – Scoppia di nuovo il caso motocarrozzette. Dopo che il consiglio comunale lo scorso 18 dicembre ha approvato il raddoppio delle licenze, portandole da 15 a 30 e aprendo la porta a un bando pubblico per l’assegnazione dei posti residui rispetto allo scorrimento della graduatoria, oggi il nuovo colpo di scena. Il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alle Attività produttive Marco Di Marco, infatti, hanno scritto al presidente del consiglio comunale Totò Orlando, al Segretario generale e al Suap per chiedere la sospensione della delibera.

“Nell’ultima delibera consiliare si era stabilito di dare spazio ad altre 15 licenze per motocarrozzette – spiega l’assessore a Livesicilia – e per questo abbiamo raccomandato al presidente del consiglio comunale di sospendere in autotutela la delibera perché ci sarebbero spunti per eventuali contenziosi e ricorsi. Il Suap aveva predisposto il bando per le altre 15 licenze, ma credo che su questo l’ufficio debba riflettere”.

Un duro colpo a Sala delle Lapidi, quello inferto da sindaco e assessore, che però non è nemmeno il primo. Non è un mistero infatti che Di Marco fosse contrario al raddoppio delle licenze, tanto che dopo l’approvazione della delibera diramò un comunicato congiunto col sindaco per stigmatizzare il comportamento della sua stessa maggioranza (che in quell’occasione però si spaccò col voto contrario del capogruppo Aurelio Scavone e le astensioni di Bertolino, Pullara, Scafidi e Torta). Mossa quella dell’assessore che ha poi incrinato i rapporti col consiglio comunale, come dimostrato dal caso dehors.

Nello specifico, l’amministrazione attiva punta il dito contro il numero delle nuove licenze, ben 15, che sarebbero troppe se raffrontate con l’aumento dei flussi turistici le cui percentuali sarebbero errate. A conti fatti, ci sarebbe spazio per una sola licenza in più e non certo per 15. Adesso la parola torna al consiglio comunale, che dovrà decidere se andare allo scontro col sindaco o meno.

LE REAZIONI
“E’ una vicenda nata male e continuata con atti che hanno peggiorato la delibera iniziale – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – ma a questo punto il consiglio comunale ha preso una decisione e difficilmente potrà tornare indietro. Se qualcuno lo chiede, dovrà motivarlo. Questa vicenda si può chiudere solo trovando un compromesso tra chi ha già ottenuto la concessione, e può lavorare, e chi è stato escluso pur avendo diritto di restare in graduatoria, conciliando così gli interessi delle varie categorie su un tema che l’amministrazione non ha saputo affrontare”.

“In una terra in cui si parla tanto di legalità e in cui purtroppo ancora la criminalità dilaga, ci sono 15 lavoratori che vogliono regolarizzare la loro posizione, che vogliono lavorare con le carte in regola. E ci sono un assessore e un sindaco che, non si capisce bene per quali motivi, si oppongono”. Il capogruppo dell’Udc al Comune, Giulio Cusumano, interviene sul blocco delle licenze per gli apetaxi, dopo che ieri il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alle Attività produttive Marco Di Marco hanno chiesto al presidente del consiglio comunale Salvatore Orlando la sospensione della delibera che ampliava il numero delle licenze da 15 a 30. “Di Marco parla di possibili ricorsi e poi di un numero eccesivo di licenze – aggiunge Cusumano – senza mai spiegare chiaramente perché potrebbero innescarsi dei contenziosi e quali numeri, relativi al flusso turistico, giustificano il taglio delle licenze. I lavoratori, e io con loro, hanno già occupato una volta la sede dello Sportello unico per le attività produttive. Adesso occuperemo l’ufficio dell’assessore Di Marco, finchè non ci spiegherà perché tutto ciò, mentre quindici famiglie rischiano l’indigenza”.

 


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