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Approvato il Piano di riequilibrio |Il Consiglio dà il via libera

Lo hanno approvato in 20 su 23 presenti.

conti del comune
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CATANIA – Catania è salva, di nuovo e per il momento, Il Consiglio comunale, dopo due sedute estenuanti, ha dato il via libera alla rimodulazione del Piano di riequilibrio del 2013, studiata dall’amministrazione comunale per evitare il fallimento del Comune. Una delibera importante, evidenzia in premessa l’assessore Girlando, non solo per la tenuta dei conti. I risvolti politici non sono indifferenti, e il sindaco Bianco pare aver raccolto i frutti di quanto messo in atto con la nomina di nuovi assessori e nuovi presidenti delle società partecipate. Ad approvare “un atto che nessuno ha difeso”, afferma il vicepresidente del consiglio comunale Arcidiacono, sono in 20 su 23 presenti.

Uno dei più attivi rappresentanti dell’opposizione, Manlio Messina, prova a fare ostruzionismo – e per un bel po’ ci riesce chiedendo la relazione del collegio dei revisori dell’Amt in liquidazione, tanto da far perdere le staffe al collega Alessandro Porto – ma poi ritira decine di emendamenti: “Si arriva alla consapevolezza – afferma – che, quando si è in minoranza, non ha senso e diventa difficile fare opposizione.Ho la certezza che i colleghi che oggi sono in aula si stanno prendendo la responsabilità di votare un atto falso, che non ha consistenza contabile e che segna la consapevolezza che la città è in dissesto e che state solo rinviando una scelta. E’ un atto invotabile e qualcuno tra qualche mese rimpiangerà questa scelta”. Messina abbandona l’aula, come il vicepresidente vicario, Sebastiano Arcidiacono. “Ci si appresta a votare un piano fondato su basi aleatorie – dice. Io non voglio che in questa delibera venga scritto il mio nome”.

Anche Grande Catania non partecipa al voto: ma a dire sì al piano ci sono numerosi consiglieri di maggioranza, “in aula perché ci crediamo”, afferma Alessandro Porto, Capogruppo di Con Bianco per Catania che vota favorevole, così come il capogruppo del Megafono, Daniele Bottino e Giovanni D’Avola del Partito democratico privo di molti esponenti, e Giuseppe Catalano, che annuncia il voto favorevole per Articolo 4.

La delibera dunque passa, nonostante le critiche, interne ed esterne l’aula consiliare, e le forti accuse di insostenibilità da parte di molti consiglieri. Il piano vale quasi ottocento milioni che il Comune dovrà risparmiare o reperire con le azioni rimodulate, rispetto a quelle previste dal Piano di rientro, (LEGGI QUA) 
Il documento dovrà passare al vaglio del Ministero e poi della Corte dei Conti, iter per cui occorreranno alcuni mesi – nel 2013 il piano fu approvato nel febbraio e adottato in ottobre. 

 


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