Approvato il Piano rimodulato |Disavanzo spalmato in 30 anni - Live Sicilia

Approvato il Piano rimodulato |Disavanzo spalmato in 30 anni

Ieri setra l'aula ha dato l'ok alla rimodulazione dell'atto che dovrebbe salvare il Comune dal dissesto.

consiglio comunale
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CATANIA – Tra le proteste dell’aula e oltre la zona “Cesarini” il piano di rientro rimodulato è stato approvato dall’aula. Con ventidue consiglieri presenti nella seduta di prosecuzione di ieri sera, la delibera presentata dall’assessore al Bilancio Salvo Andò, ha incassato il parere favorevole dell’aula, nonostante i feroci attacchi da parte di alcuni consiglieri comunali, precedenti l’arrivo dell’atto in aula e nel corso della seduta.

Tra questi,  quello del vicepresidente del Consiglio, Sebastiano Arcidiacono secondo cui la “rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario nasconde il rinvio dei debiti alle future generazioni. I giovani scappano da Catania e lui appesantisce i debiti fino al 2042! La sua temporanea sopravvivenza politica viene prima di ogni cosa: della città, dei suoi abitanti, delle famiglie, dei disoccupati, delle fasce più deboli, dei ragazzi. Mentre il sindaco si intrattiene, con i suoi ospiti, fra feste, pranzi e musica nel Palazzo, il Consiglio comunale sarà chiamato ad assumere questa grave decisione. Come nel Titanic!”. E ancora: “Ieri, e fuori termine di legge, hanno approvato l’ultima delle quattro delibere del Sindaco Bianco che spalma in 30 anni i debiti e i disavanzi del Comune di Catania. La cifra complessiva si aggira attorno a 1,5 miliardi di euro. Hanno scelto il loro respiro di oggi prendendo l’ossigeno alle future generazioni”.

Accuse respinte dall’assessore Andà secondo cui la Giunta Bianco non ha fatto altro che approfittare di una possibilità offerta dal Governo e ne ha approfittato, aumentando le rate, ma con importo costante, di quasi sei milioni. “Il disavanzo resta quello di 140 milioni – sottolinea Andò – inserito nel piano di riequilibrio del 2013”.

In ogni caso, bisognerà vedere se le previsioni inserite nella delibera dell’amministrazione potranno essere rispettate; non così è stato in questi ultimi anni relativamente al Piano approvato nel 2013 dall’amministrazione Stancanelli sul quale la Corte dei conti è intervenuta più volte sottolineando il mancato rispetto di quanto inserito. Tanto da aver portato Palazzo degli Elefanti ha presentate al Governo un nuovo documento che però, approvato alla fine di settembre 2016, sembra giacere ancora sui tavoli del Ministero.

 


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