Aran Sicilia, "subito i vertici" | La richiesta dei sindacati - Live Sicilia

Aran Sicilia, “subito i vertici” | La richiesta dei sindacati

La Cisl e la Cisl Fp Sicilia: "Si apre una stagione importante per il rinnovamento della Regione".

PALERMO – “Mentre si apre una importante stagione di rinnovamento per i lavoratori della Regione siciliana, dal rinnovo del contratto dei regionali alla stabilizzazione dei precari degli enti locali, non è più accettabile la sottovalutazione da parte del governo regionale dell’importanza di un ente come l’Aran Sicilia”. A dirlo sono Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia, e Mimmo Milazzo, segretario generale della Cisl Sicilia.

Dopo la revoca del commissario straordinario, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale della Regione siciliana è rimasta, infatti, priva di governance. Dall’Agenzia passano tutte le norme che riguardano i lavoratori che fanno capo a Palazzo D’Orleans, ai vari assessorati, agli enti legati alla Regione. In tema di mobilità, permessi sindacali, rinnovo dei contratti, l’Aran Sicila gioca un ruolo di primo piano. “O almeno, dovrebbe – chiosano i due sindacalisti. – Il ruolo strategico dell’Aran Sicilia è stato troppo spesso ignorato ma è imprescindibile in questo momento in cui Regione e sindacati si stanno confrontando sul futuro dei lavoratori della Pubblica amministrazione regionale”. “Chiediamo quindi – concludono Montera e Milazzo – che vengano nominati al più presto i vertici dell’Aran Sicilia, il presidente e il Cda, perché è necessario che l’Agenzia si trovi nel pieno delle sue funzioni per poter svolgere i suoi compiti statutari”.

Anche i sindacati Cobas-Codir, Sadirs, Siad e Ugl-Fna hanno chiesto alla Regione di intervenire per nominare i vertici dell’Aran Sicilia: “la Giunta non ha ancora proceduto alla nomina dei vertici dell’Aran Sicilia, o di un commissario con pieni poteri, vanificando di fatto, ancor oggi, l’emanazione delle stesse direttive che, anche se venissero ufficializzate, resterebbero lettera morta proprio a causa della mancanza di operatività della sede istituzionale deputata, ai sensi della legge 10/2000, al rinnovo dei contratti di lavoro”. “Il popolo dei regionali – concludono gli autonomi – resta, quindi, esasperato e ritiene ingiustificabile, in questa vicenda, anche il perdurante e colpevole silenzio del presidente della Regione che sembra non volere prendere posizione e impegni precisi sulle reali somme previste per i rinnovi economici e sulla necessità di un processo di ammodernamento della burocrazia regionale che passi attraverso un processo complessivo di riclassificazione e riqualificazione del personale”.


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