L'Arena di Mondello sequestrata, il titolare: "Rispettate tutte le norme" - Live Sicilia

L’Arena di Mondello sequestrata, il titolare: “Rispettate tutte le norme”

Antonio Romano: "Nessuna violazione, ci rivolgeremo al giudice competente"

PALERMO – “Profonda amarezza”. E’ il sentimento che sostiene di provare maggiormente in queste ore Antonio Romano, titolare dell’Arena di Mondello, che non ci sta a passare per un imprenditore non attento al rispetto delle regole. La vecchia Arena Sirenetta dal 2022 è stata recuperata e adibita ad area per spettacoli e serate danzanti. In seguito a un controllo di sabato 20 gennaio della polizia municipale è stata sottoposta a sequestro per problemi di agibilità. In merito alla vicenda, Romano ha scritto alla redazione di Livesicilia una lettera in cui spiega la sua versione dei fatti.

“In merito alla tendo-struttura collocata all’interno dell’area scoperta del locale Arena della Sirenetta – si legge nella nota -, tengo a precisare che si tratta di una struttura metallica modulare certificata, in grado di sostenere coperture telonate, oltre al fatto che è facilmente rimovibile. Rientra pertanto in quanto previsto dalla legge regionale 16/2016 art 3 comma R che stabilisce che “rientrano in attività di edilizia libera l’installazione di pergolati e pergotende a copertura di superfici esterne a servizio di immobili regolarmente assentiti o regolarizzati sulla base di titolo abilitativo in sanatoria”.

“Inoltre – prosegue la nota – l’installazione di tale tendo-struttura non ha apportato variazioni allo stato dei luoghi, cosi come la visibilità alla segnaletica illuminata per servizi igienici e vie di esodo o l’acceso alle uscite di emergenza.

Si precisa inoltre che le due uscite di sicurezza (definite dal verbale degli ispettori della polizia municipale “ostruite da palo centrale della tendo struttura ed un’altra addirittura chiusa”) non risultano come da planimetria fornita in fase di controllo ispettivo inserite nelle vie di esodo comunicate in Commissione di vigilanza in quanto restano soltanto degli ingressi adibiti allo scarico merci, e/o ingresso al locale”.

“Aldilà dell’accertamento della polizia amministrativa che sarà risolto dal giudice competente al quale ci affidiamo, resta un duplice rammarico – conclude Romano -: il primo legato alle 30 persone che lavorano presso l’arena e che da oggi questo lavoro non lo avranno più; il secondo aspetto riguarda l’attività dispendiosa delle forze dell’ordine che per controllare gli esercenti che nella legalità, pagando le tasse, danno un servizio alla comunità e combattono la criminalità di ogni tipo, mandano un segnale sbagliato rispetto ai gravi fatti accaduti nelle ultime settimane che purtroppo non si risolvono chiudendo i luoghi del divertimento legali bensì attraverso l’attività di prevenzione e di controllo del territorio. Che dire, profonda amarezza”.


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