Assolto il boss Rosario Gambino | Era accusato di traffico di droga - Live Sicilia

Assolto il boss Rosario Gambino | Era accusato di traffico di droga

Rosario Gambino, nipote di Joseph, il capo dei capi della mafia americana, coinvolto nell'inchiesta Pizza Connection, si è sempre detto certo di avere "pagato il conto con la giustizia". Oggi ha ascoltato il verdetto di assoluzione davanti la corte di appello di Palermo, città dove ha messo piede dopo 55 anni.

La sentenza di appello a Palermo
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PALERMO – “Sono sereno. Lo sono sempre stato. Dopo tutto quello che ho passato, adesso mi godrò la mia famiglia”. Rosario Gambino, il narcotrafficante indagato da Giovanni Falcone, è da poco stato assolto. Ha ascoltato la lettura del verdetto in Corte d’appello, a Palermo, attorniato da quei familiari a cui fa riferimento nella sua prima dichiarazione da uomo libero. Dopo l’assoluzione nel merito – il fatto non sussiste per alcune ipotesi, non avere commesso il fatto per altre – è caduto anche l’obbligo di dimora in città. Città dove ha rimesso piede dopo 55 anni. Rosario Gambino, nipote di Joseph, il capo dei capi della mafia americana, coinvolto nell’inchiesta Pizza Connection, si è sempre detto certo di avere “pagato il mio conto con la giustizia”.

Oltreoceano c’era andato per cercare fortuna e vi ha trovo’ le manette. Il boss finì sotto accusa quando il pool investigativo coordinato da Giovanni Falcone smantellò i traffici internazionali di droga.

Mentre la mafia ammazzava prima Falcone e poi Paolo Borsellino, Gambino, 71 anni compiuti, stava scontando i 25 anni di carcere che gli sono stati inflitti in America. Nel dicembre del 2010 era stato condannato a vent’anni pure in Italia. Condanna annullata con rinvio dalla Cassazione. Da qui la necessità di celebrare un nuovo dibattimento di secondo grado. Il suo legale, l’avvocato Anthony De Lisi, aveva sollevato una questione di legittimità costituzionale: Gambino era stato giudicato senza che fosse mai venuto a conoscenza della celebrazione del processo. Non sarebbe stato così garantito il suo diritto di difesa.

Gambino, accompagnato dalla moglie, racconta la sua storia: “Ho pagato il conto con la giustizia in America. In America è stato un inferno. Ho scontato venticinque anni in America più tre in Italia. Non c’erano carte che giustificavano un mio processo in Italia”. La Suprema Corte aveva anche annullato quattro volte con rinvio l’arresto di Gambino. Secondo la Cassazione erano ampiamente decorsi i termini di fase dal momento che il mandato di arresto, ottenuto dall’Italia, era per associazione semplice e non mafiosa. Il 5 luglio scorso 2012, la scarcerazione con l’obbligo di dimora a Palermo. Poi, il nuovo processo. Oggi l’assoluzione.


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