Aurora Maniscalco morta a Vienna, la zia: "Non credo al suicidio"

La tragedia a Vienna: “Aurora corre e si lancia dal balcone? Non ci credo”

Parla la zia della palermitana morta in Austria (nella foto il palazzo dove è avvenuta la tragedia)

PALERMO – “Vogliamo la verità, solo verità e giustizia. Non posso credere che mia nipote si alzi dal letto nel cuore della notte, corra verso il balcone e si lanci nel vuoto”, dice accorata Ninfa Maniscalco. È la zia di Aurora, la giovane hostess palermitana morta a Vienna.

La donna ripete ciò che il fidanzato della vittima ha raccontato al fratello di Aurora che gli chiedeva spiegazioni su quanto accaduto nella notte fra sabato e domenica scorsi al terzo piano del civico 23 di Universumstraße.

L’hostess morta a Vienna: “Avevano litigato”

Sempre il fidanzato, aggiunge la zia, ha riferito che “avevano avuto una lite per delle cose banali. Posso mai credere che questo scateni una reazione simile in mia nipote? Era una ragazza che amava la vita, girava il mondo, si era trasferita per costruirsi un futuro. So che litigavano, nulla di più, non voglio arrivare a conclusioni affrettate ma dobbiamo sapere cosa è accaduto in quella casa”.

Aurora viveva e lavorava a Vienna

Aurora Maniscalco viveva e lavorava a Vienna assieme al fidanzato. Di tanto in tanto, come fanno i figli che si allontanano da casa, andava a trovare i genitori separati. La mamma è a Palermo, il padre a Rimini.

“L’ho vista un mese fa, era tranquilla”

Nelle ultime settimane nulla nel comportamento di Aurora aveva fatto presagire il gesto estremo: “L’ho vista all’incirca un mese, era tranquilla. Forse un po’ dimagrita, ma certo questo non poteva essere un segnale”.

La tempistica della telefonata alla famiglia

Un particolare che non torna alla zia, sorella del padre della vittima, è la tempistica con cui il fidanzato ha avvertito la famiglia di Aurora della tragedia. La telefonata è arrivata a circa sette ore dalla tragedia: “Anche quando succede un piccolo incidente subito tutti noi chiamiamo i parenti gli amici ed invece la telefonata è arrivata diverse ore dopo. Perché?”.

L’ipotesi della polizia al momento

Il fidanzato era sconvolto? Questo lo accetteranno gli investigatori che hanno subito raccolto la sua testimonianze. Due cose sono certe al momento: il fidanzato di Aurora ha subito avvertito i suoi genitori – arrivati per primi in Austria – e la polizia austriaca ipotizza il suicidio. Una ipotesi che i parenti della ragazza non vogliono accettare.

L’avvocato Alberto Raffadale ha presentato un esposto in cui chiede il sequestro della casa e della salma che stava per essere restituita ai familiari


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